Il presidente Davide Mottis: «Il tempo delle pacche sulle spalle è finito, vogliamo più pubblico».
Il Ginevra è la new entry nel progetto. I rivieraschi vogliono continuare a sfornare talenti, puntando nel contempo su un'identità di squadra granitica.
BIASCA - I Ticino Rockets hanno tanta voglia di dimostrare il loro valore. Dopo mesi turbolenti - durante i quali negli uffici del club sopracenerino si è lavorato alacremente per garantire un futuro ai Razzi - finalmente è giunta l'ora di partire.
Un primo importante tassello comunicato all'inizio della conferenza stampa tenutasi questa mattina a Biasca, è il fatto che Raiffeisen continuerà a essere sponsor principale del club per i prossimi tre anni. Una super notizia in un periodo storico non certo facile. «Innanzitutto ringrazio Raiffeisen - ha esordito il presidente Davide Mottis - Ci siete sempre stati da quando è nato questo progetto, dando un grossissimo contributo ai giovani che possono continuare a cullare i loro sogni. Al giorno d'oggi è sempre più difficile reperire aiuti e fondi».
Una stagione, quella alle porte, che parte sotto buoni auspici: «L’anno scorso avevamo detto che saremmo stati sotto esame, oggi possiamo dire di aver brillantemente passato gli esami di maturità, a livello societario, finanziario e sportivo. Un altro tassello importante è arrivato in questi giorni: l'ottenimento in prima istanza della licenza di gioco».
Gli ultimi sono stati mesi concitati in casa Rockets, i quali hanno rischiato di dover "chiudere baracca" poiché inizialmente non inseriti nella Swiss League del futuro. Ma la tenacia dei dirigenti del club rivierasco alla fine ha pagato... «Uno dei rimproveri che ci era stato mosso è quello di essere unicamente un farm team, senza ambizioni sportive. Questo modello tanto criticato dalla nuova lega, alla fine si è rivelato pagante anche per altre società elvetiche! Convincerli non è stato semplice, ma ce l'abbiamo fatta...».
Questo sarà l'anno delle conferme, ancora Mottis: «Ora arriva il momento di confermarci. Dovremo stabilizzarci e il lavoro non è finito. Dovremo emanciparci portando sul ghiaccio la nostra identità. Il nostro auspicio è quello di vivere una buona stagione, non cambieremo il nostro DNA e le basi sono solide».
Il tallone d'Achille dei Rockets, dal momento della loro nascita, è sempre stato uno solo: l'assenza di pubblico: «Mi aspetto un grande sostegno dal pubblico, il tempo delle pacche sulle spalle è finito. La tessera stagionale costa soli 190 franchi, non penso ce ne sia una così conveniente nel resto della Svizzera. Diventate sostenitori dei Rockets! È arrivato il momento di farlo. La nostra è una squadra di tutti, ma rischia di essere di nessuno senza spettatori in pista. L'obiettivo è raggiungere i 400 abbonati».
Il bugdet della stagione alle porte è di 1,95 milioni del quale mezzo milione giunge dalle squadre affiliate (Ambrì, Lugano, GDT, Davos e il "neo-acquisto" Ginevra).
Il disco è poi passato sulla paletta del direttore sportivo Sébastien Reuille: «L'obiettivo principale è naturalmente la crescita sportiva dei nostri giocatori e che la maggior parte di essi possano compiere il salto nella massima lega. Inoltre vogliamo creare una sana concorrenza interna in squadra. Vogliamo puntare ad avere un po' di stabilità in più, così da facilitare il lavoro del nostro staff tecnico. Abbiamo uno straniero sotto contratto, l'eventuale ingaggio di un secondo la valuteremo più avanti. L'obiettivo è confermare i pre-playoff».
A proposito di nuovi giocatori sotto contratto, i Ticino Rockets hanno annunciato di aver ingaggiato il portiere Alessandro Ongaro e gli attaccanti Nelson Chiquet e Axel Leone. L'accordo con il Ginevra, invece, porterà a sud delle Alpi Jesse Tanner e Christophe Cavalleri.
Per quanto concerne le due squadre di punta del nostro Cantone, l'Ambrì fornirà ai Rockets Stefan Müller, Gianluca Barbei, Alan Conceprio, Michael Pastori e Josselin Dufey, mentre il Lugano darà Alessandro Villa, Nicolò Ugazzi. Jari Näser, Riccardo Werder, Thibault Fatton e Davide Fadani.
È poi toccato all'allenatore Eric Landry prendere la parola: «Sono molto contento di essere ancora qui. Ho a disposizione una buona squadra, che ogni giorno dimostra di aver tanta voglia di lavorare. C'è un interessante mix di talento e voglia di fare. Ce la metteremo tutta ogni sera...».
Infine hanno preso la parola Paolo Duca e Julien Vauclair, dirigenti rispettivamente di Ambrì e Lugano: «Prima si parlava di esami e io vorrei manifestare la mia soddisfazione per il superamento di essi - le parole del leventinese - La realtà Rockets resta un progetto molto importante, la Swiss League è l'ultimo step che un giocatore deve aver la possibilità di fare prima di compiere il grande salto. È dunque importantissimo che in Ticino ci sia una realtà del genere».
«Siamo felici di collaborare coi Rockets - ha invece dichiarato il bianconero - Siamo convinti anche noi che sia una piattaforma ideale per i nostri ragazzi. Faremo il possibile per seguire il maggior numero di sere i nostri ragazzi, ai quali non sarà regalato nulla. L'obiettivo è che possano raggiungere la prima squadra. L'esempio è Vedova che, dopo diverse stagioni con i Rockets, si è guadagnato la fiducia della prima squadra potendo prendere parte alle prime gare di Champions Hockey League».