Il Rapperswil di Profico, atteso dai match con Ginevra e Friborgo, è la grande sorpresa di questa prima metà stagione.
Passati in estate nelle mani di Hedlund, i Lakers sono secondi (pari merito con lo Zugo) e hanno vinto 10 delle ultime 11 partite. «Non c'è pressione, ma tanta voglia di continuare a fare bene».
RAPPERSWIL - Con dieci vittorie nelle ultime undici partite e il secondo posto in classifica a pari merito con lo Zugo campione svizzero, il Rappi sta vivendo un magic moment frutto di idee chiarissime e uno stato di forma eccellente. Passati in estate nelle mani di Stefan Hedlund, 46enne svedese insediatosi alla transenna dopo l'era Tomlinson, i sangallesi hanno assimilato al meglio le idee del nuovo coach, tanto da diventare la grande rivelazione di questa prima metà di stagione. «Noi stessi, ad essere sinceri, non ci aspettavamo tutte queste vittorie, ma abbiamo trovato tanta costanza e una serenità che ha fatto via via aumentare anche la fiducia nei nostri mezzi», spiega Leandro Profico, difensore dei Lakers.
Con 54 punti in 28 match non si può più parlare di fuoco di paglia. Il diktat resta lo stesso - umiltà, lavoro e sacrificio su ogni disco -, ma si può iniziare a ricalibrare il tiro e pensare concretamente ai playoff.
«All'inizio il nostro obiettivo erano i pre-playoff, ma ora, vedendo la situazione, è anche giusto essere un po' ambiziosi e pensare all'accesso diretto. Piedi per terra, ma se non lo facciamo ora, vuol dire che stiamo sbagliando qualcosa».
In città e nello spogliatoio che aria di respira?
«Non c'è pressione, ma tanta voglia di continuare a fare bene. C'è entusiasmo, ma sappiamo che la stagione è lunga e, se così si può dire, siamo ancora il Rapperswil. Non siamo tra le cosiddette superpotenze del campionato. Adesso giochiamo un buon hockey, ma non si può abbassare la guardia o adagiarsi sugli allori».
Hedlund cosa ha cambiato nel vostro gioco?
«Pone l'accento sulla fase difensiva e vuole che ci prendiamo maggior “cura” del disco. Uscendo bene dal terzo e limitando i rischi, poi si può creare di tutto. Anche i nuovi innesti ci hanno portato qualità e stanno facendo un buon lavoro. Gli import poi li conosciamo. Rowe e Cervenka già c'erano, Djuse e Mitchell completano un ottimo mix».
A livello personale, con 18'33" di "Time on Ice" per partita, Profico è il terzo giocatore più utilizzato del Rappi dietro Djuse e Cervenka.
«Con questo nuovo sistema mi trovo benissimo. Il coach mi dà fiducia e riesco a ripagarlo con un buon gioco difensivo. Anche i punti (13, ndr) ultimamente stanno arrivando».
Le ticinesi sono al nono e decimo posto, nel pieno della bagarre per la corsa (ancora lunga) verso i pre-playoff. Profico, ex Lugano, si aspettava qualcosa in più dai bianconeri del nuovo "corso" McSorley?
«Forse sì, ma è una squadra davvero dura da affrontare e ci mette sempre in difficoltà, tanto più con l'hockey diretto di Chris. Con l'Ambrì invece abbiamo una serie piuttosto positiva, ma sono sempre battaglie e non si può mai mollare neanche un centimetro».