Finita la stagione coi Rockets, l'attaccante 34enne ha raggiunto con Licenza B il Friborgo, suo club formatore.
«La mia priorità è sempre stata quella di portare a compimento il lavoro iniziato coi Rockets, dove anche quest'anno ho visto progredire tanti giovani. Sabato è stato triste, ma non è lì che abbiamo perso i pre-playoff. Promozione? Dico Olten».
FRIBORGO - Dal Ticino al canton Friborgo, dal campionato di Swiss League - chiusosi sabato per i Rockets con la delusione del mancato accesso ai pre-playoff - ai piani altissimi della massima serie. In un batter d'occhio è cambiata la realtà quotidiana di Adrien Lauper, le cui prestazioni non sono però passate inosservate. Autore di 29 punti (15 gol) in 50 partite con i rivieraschi, il 34enne si è guadagnato la chiamata di Christian Dubé, coach e uomo forte dei Dragoni (di cui è anche GM) che lo ha voluto tramite Licenza B per avere una freccia in più al suo arco.
«Proprio così, ci sono stati dei contatti e ci siamo mossi per tempo: ho parlato con Reuille e avuto poi il via libera da Ambrì, Lugano e Davos (partner dei razzi, ndr). Sono davvero felice di avere questa opportunità - spiega Lauper, cresciuto proprio nel Friborgo, di cui aveva indossato la maglia per l’ultima volta nel 2019/20 dopo cinque annate in biancoblù – Già a stagione in corso mi si erano presentate alcune chance per discutere con dei club di SL, ma la mia priorità è sempre stata quella di portare a compimento il lavoro iniziato con i Rockets».
Per il gruppo di Landry il finale è però stato amaro. Caduti a Visp nell’ultimo turno (2-1), i rivieraschi hanno chiuso ad un solo punto dal decimo posto.
«È un vero peccato. Da agosto a marzo è stato un percorso di crescita, dove anche quest’anno ho visto progredire tanti giovani che possono avere un bel futuro anche in A. Purtroppo l’obiettivo ci è sfuggito, ma non l’abbiamo mancato nell’ultimo turno. Possiamo rammaricarci soprattutto per il filotto di sconfitte avuto in novembre, dove abbiamo perso anche due scontri diretti col Winterthur. Un po’ per peccati di gioventù, un po’ per inesperienza: a quelle gare siamo arrivati forse fin troppo carichi e sotto pressione, finendo col giocare male. Dispiace perché i pre-playoff sarebbero stati una bella e meritata ricompensa. Con il Sierre, poi, credo che potevamo anche giocarcela».
Intanto in Swiss League quattro squadre hanno ricevuto il semaforo verde in caso di promozione. Si tratta di Kloten, Olten, Visp e La Chaux-de-Fonds. Secondo “Bouby” chi è la favorita?
«Io punto sull’Olten del mio amico Lhotak. Il Kloten ha tanta qualità, ma l’Olten ha quattro linee complete e possono giocare un hockey intenso, da playoff. È la squadra che mi ha maggiormente impressionato. Gli auguro di farcela, sarebbe bella una NL a 14 squadre».
Torniamo un attimo al Friborgo. Con alle spalle oltre 700 partite in LNA, il tuo contributo nel rush finale e nei giochi con vista sul titolo – dove fisicità ed esperienza spesso contato parecchio – potrebbe rivelarsi prezioso.
«Lo spero. Ora sono qui e ho già svolto il primo allenamento, ma non so ancora quando potrò esordire. Fisicamente non mi sono mai sentito così bene. Quest’anno ho giocato 50 partite con un minutaggio davvero importante, arrivando a picchi di 25’-26’ a partita. Le ambizioni dei Dragoni? La squadra è ottima e la classifica parla chiaro. Poi nei playoff si sa che le cose vanno molto veloci. Nella post-season le squadre devono fare una sorta di clic, evitando al massimo alti e bassi».