Il CEO del club sul campionato del Berna: «Insufficiente, non siamo contenti»
«Söderholm? Ha ancora un anno di contratto, ma c'è un'opzione: sia lui che noi possiamo decidere di rompere il contratto».
BERNA - Uscire dai playoff incassando un gol a un secondo e mezzo dal 60'? Si può... Per una conferma basti chiedere al Berna, spedito in vacanza dall'attaccante del Bienne Mike Künzle in gara-6 dei quarti di finale. Un capolinea che più beffardo non si può... «Normalmente, se termini la stagione regolare all'ottavo posto non è uno scandalo uscire contro la seconda classificata - è intervenuto il CEO degli Orsi Raeto Raffainer - Siamo contenti di come la squadra abbia reagito durante la serie, anche se è mancato l'ultimo passo».
L'epilogo di una stagione insufficiente...
«Assolutamente sì, non possiamo essere contenti. Certo, siamo migliorati dalla stagione precedente, ma non basta per essere felici. In dicembre siamo stati la miglior squadra del campionato, mentre in gennaio la peggiore. Ci sono stati troppi alti e bassi, anche all'interno di uno stesso weekend: abbiamo spesso giocato un partitone il venerdì per poi scioglierci come neve al sole all'indomani. E viceversa...».
Come te lo spieghi?
«Avevamo 15 giocatori nuovi e come in tutte le squadre ci vuole tempo per trovare l'assetto ideale. Tuttavia, i tentativi di arrivare nella top-6 sono andati a vuoto».
Rispetto ad altri club, avete deciso di non puntare su un portiere straniero. Un errore?
«Wüthrich è un grande talento e ha spesso disputato delle ottime partite. Ma, come il resto della squadra, ha pure avuto delle serate no e il primo a esserne consapevole è lui stesso. Quello che posso dire è che anche questo ruolo sarà oggetto della nostra analisi».
In novembre avete affidato la squadra Toni Söderholm (al posto di Johan Lundskog). Visto l'andamento della stagione il suo futuro sembra segnato...
«Ha ancora un anno di contratto, ma c'è un'opzione: sia lui che noi possiamo decidere di rompere il contratto. Oggi non abbiamo comunque ancora preso una decisione in merito».
In Ticino si vocifera che stiate seguendo Luca Cereda. Cosa c'è di vero?
«Non è la prima volta che mi rivolgono questa domanda, ma non è da noi contattare altri allenatori durante i playoff e farlo sarebbe indice di una cattiva gestione del club. Non abbiamo mai avuto contatti con Cereda e non abbiamo mai pensato a un altro coach. Prima vogliamo chiarire la nostra situazione, identificando quella che - almeno si spera - possa essere la strada migliore da seguire per il futuro».
Non è un mistero, però, che Raffainer sia un grande estimatore del coach ticinese...
«Non conosco benissimo Luca, ma mi piace il lavoro che stanno svolgendo lui e Duca ad Ambrì. Ho giocato in Leventina e a quei tempi nel club regnava molta confusione. Adesso, invece, c'è continuità e una solida identità. Con il budget a loro disposizione, trovo che svolgano un ottimo lavoro».