Tangnes: «Cinque titoli in fila? Beh, altri tre anni di contratto li ho»
«Le statistiche? Tyler Moy ha realizzato ventiquattro gol in regular season. Nei playoff? Zero».
ZUGO - Si parla tanto di linee, di tattica e pretattica, di testa. Poi vai a guardare le statistiche e ti accorgi che lo Zugo, fresco giustiziere del Rapperswil, ha cambiato marcia dopo un autunno e un inverno difficili perché preso per mano da Leo Genoni. In regular season il 35enne portiere ha fatto registrare l’89.8% dei tiri parati. In post season è salito al 93.5%.
«Non basta leggere le statistiche, si deve capire di cosa si sta parlando - ha spiegato Dan Tangnes, coach dello Zugo - le statistiche dei portieri, poi, sono tra le meno indicative. Quasi insignificanti. Sì, è vero, Leo para più tiri ora rispetto ai mesi passati; si dovrebbe però vedere come sono queste conclusioni, da dove arrivano, se chi le scaglia è libero… Quelle percentuali non descrivono solo la prestazione del nostro estremo difensore, quanto piuttosto l’atteggiamento di tutta la squadra. Sono cresciute perché, nel quarto di finale appena concluso, abbiamo reso difficile la vita ai nostri rivali. Abbiamo concesso loro poche seconde e terze chance. Abbiamo giocato bene in boxplay. È questo quello di cui si deve tenere conto».
Il Ginevra, avversario in semifinale, gioca in modo diverso - quasi opposto - rispetto al Rapperswil. Attaccherà lo Zugo, cercherà di far valere le sue enormi qualità offensive.
«Ma anche il Rappi a livello offensivo non scherzava. Lo abbiamo battuto perché siamo riusciti a limitare i suoi uomini più in forma. Parliamo di statistiche? Bene. Tyler Moy ha realizzato ventiquattro gol in regular season. Nei playoff? Zero. Il segreto, se così si può dire, è tutto qui: si vuole vincere e passare il turno? Non c’è alternativa al disinnescare i pericoli più grandi».
E di pericoli, contro le Aquile…
«Filppula, Tömmernes, Hartikainen, Richard, Jooris… Ce ne sono tanti che possono fare la differenza. Noi dovremo essere resilienti, adattandoci al loro gioco e cercando di essere più bravi di loro. In cinque contro cinque come anche e soprattutto nelle situazioni speciali. Loro, poi, ne sono certo, vorranno anche vendicare la sconfitta patita in finale due anni fa».
A proposito di finali. In Svizzera Tangnes ne ha vinte due su due. E se il detto è “non c’è due senza tre”...
«Sono un po’ superstizioso…».
La verità è che da metà anni ‘90 nessuno è riuscito a vincere tre titoli uno dietro l’altro (ce la fece il Kloten, collezionandone quattro tra il 1992 e il 1996).
«I record sono fatti per essere infranti».
Significa che lo Zugo punta a vincerne (almeno) cinque?
«Beh, altri tre anni di contratto li ho - ha aggiunto ridendo l’allenatore - La verità è, scherzi a parte, che si deve sempre avere la fiducia di potercela fare. Noi abbiamo cominciato l’anno pensando di poter, alla fine, vincere il titolo. Sarà facile? No. Nessuno ci regalerà qualcosa. Però vogliamo riuscirci. Passo dopo passo. Cominciamo dal Ginevra».