Tornato in pista dopo un lungo stop, nel finale di stagione Julian Walker si è confermato un vero leader dei bianconeri.
«Il primo aspetto, quello più importante, era che ritrovassi fiducia in me stesso. Poi, dal corpo, ho ricevuto tanti segnali positivi. I playoff? Con "Giana" siamo cresciuti come squadra e siamo stati vicini al Ginevra».
LUGANO - Avanti insieme per almeno un altro anno. Vinta la battaglia con la sfortuna e tornato arruolabile proprio per la fase più calda della stagione, il 36enne Julian Walker si è confermato un vero leader dei bianconeri guadagnandosi anche il rinnovo fino al 2024. Per l’attaccante, che in autunno aveva dovuto affrontare un secondo intervento chirurgico alla tibia e successivamente lottare con un problema a una mano, l’entusiasmo è più che legittimo.
«Sono davvero felice per questo rinnovo, la società ha dimostrato di puntare ancora su di me e ne sono orgoglioso: trovare un’intesa è stato abbastanza facile - interviene Walker, che il prossimo anno indosserà la maglia del Lugano per l’11esima stagione consecutiva - Dopo l’infortunio non era scontato, ma sono riuscito a ritrovare il giusto ritmo e un livello di gioco che mi permettesse di aiutare davvero la squadra».
L’attaccante ha dovuto stringere i denti e avere tanta pazienza, ma poi - in pista - si è rivisto un vero gladiatore.
«Il primo aspetto, quello più importante, era che ritrovassi fiducia in me stesso. Poi ho ricevuto dal corpo tanti segnali positivi. Anche nei playoff, dove si gioca un hockey più duro e si chiudono tutti i check, ho visto che il corpo tiene e che sono ancora il “vecchio” Julian».
Ultime battute sul campionato dei bianconeri. Cosa è mancato per sgambettare il Ginevra?
«Se riavvolgo il nastro e penso al cammino da inizio stagione, penso che non abbiamo saputo mantenere uno standard di gioco sufficientemente alto. Abbiamo avuto un livello troppo basso e poi non è sempre semplice svoltare. Non esiste un bottone magico da schiacciare per fare quel clic. Poi però con “Giana” siamo cresciuti come squadra e nei playoff siamo riusciti a tenere testa al Ginevra. Abbiamo giocato quasi sul loro stesso livello. Lì i dettagli hanno fatto la differenza. Abbiamo dovuto lottare tanto per stare in partita, ma nelle battaglie c'eravamo. Loro in stagione hanno sempre giocato a un livello più alto e credo che questo fattore sia stato un “plus” a loro favore».