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Maurizio Rossi, presidente del Fan Club "DNA bianconero": «Il mio sogno? «Riuscire un giorno a organizzare la festa per il titolo».
Il 66enne si è anche espresso in merito alla squadra che prenderà parte al campionato 2023/2024: «Devo ammettere che la rosa attuale mi piace molto».
LUGANO - Nella giornata di sabato è in agenda il momento più atteso dell'estate per i tifosi del Lugano. Nella cornice della Cornèr Arena avrà infatti luogo il consueto appuntamento della presentazione ufficiale della squadra, in vista della stagione 2023/2024 di National League. Per l'occasione la truppa di Gianinazzi scenderà in pista contro il Davos (ore 18) dopodiché inizierà la festa, dove gli appassionati bianconeri potranno intrattenersi con il loro beniamini.
In questo contesto un contributo molto importante è da attribuire al Fan Club faro dei sottocenerini – il DNA bianconero – vero e proprio braccio destro del club. Capitanato dal presidente Maurizio Rossi, questo gruppo di sostenitori è soprattutto responsabile del servizio ristorazione a ogni evento. «Come tutti gli anni, dopo la partita amichevole, è in programma la classica festa in cui noi come DNA ci occuperemo della griglia», sono state le prime parole del 66enne ticinese. «Proporremo una vasta varietà di carne con i relativi contorni, incluso un menu per vegetariani. Per quanto ci riguarda è l'ultima grigliata dell'estate e vogliamo che si svolga nel migliore dei modi, anche perché il prossimo appuntamento sarà la sagra dell'uva di Mendrisio e in quell'occasione il piatto principale sarà la polenta».
Non solo la ristorazione: il DNA bianconero si occupa in realtà di altre mansioni: «Siamo anche responsabili di organizzare diversi intrattenimenti, così come dell'installazione delle svariate strutture e di tutti i cosiddetti lavori manuali che possono servire a ogni partita. All'interno allestiamo per esempio il gonfiabile nel tunnel dove passano i giocatori, le varie fiamme che caratterizzano la loro entrata in pista e uno di noi scende sempre sul ghiaccio per guidare la macchina dello sponsor. Il Lugano fa molto affidamento sui nostri servizi ed è sufficiente che un componente della squadra, dello staff o del club ci chiama, anche solo per organizzare una semplice grigliata, che noi siamo sempre presenti a soddisfare le richieste di ognuno».
Com'è nato il fan club? «Il DNA bianconero è stato voluto e fondato da Geo Mantegazza negli anni '90. In quel periodo erano presenti diversi fans club alle nostre latitudini, ma con il passare del tempo si sono sciolti un po' tutti. Noi però abbiamo resistito e siamo diventati un po' la locomotiva di questo movimento nel nostro Cantone. Abbiamo una grande responsabilità, per questo motivo siamo minuziosi nell'organizzazione e valutiamo ogni dettaglio. Per il resto siamo un gruppo affiatato, composto da uno zoccolo duro di cinque-sei persone, più un numero consistente di collaboratori esterni che lavorano dietro le quinte. È un lavoro che richiede un certo impegno, ma siamo tutti innamorati dei colori bianconeri e ci interessa soltanto il bene del Lugano».
Cosa ne pensi della squadra? «Sono fiducioso in vista del futuro prossimo e devo ammettere che la rosa attuale mi piace molto. Il gruppo ha un'identità della regione e il roster è formato da un mix ideale fra giovani talenti ed elementi di assoluta esperienza. Anche i nuovi stranieri mi hanno fatto un'ottima impressione e sembrano essersi già integrati bene nella nuova realtà. Il mio sogno? «Riuscire un giorno a organizzare la festa per il titolo».
