Félicien Du Bois sulla sfida di domani: «Più elementi hai in rosa che hanno già vissuto situazioni simili, più possibilità hai di vincere»
«Il 2006? Devo essere sincero che rileggendo l'episodio dell'autogol mio e di Bäumle un po' il magone mi è tornato»
LUGANO - Giovedì il derby ticinese ha vissuto il primo round senza tradire le attese: abbiamo assistito a una grande sfida, terminata con la clamorosa rimonta del Lugano dal 4-0 al 4-4. Ai fini della mini-serie questo pareggio ha detto poco o nulla poiché decisiva sarà, come d'altronde si sapeva alla vigilia, il confronto di domani sulle rive del Ceresio.
«È stata davvero una bella partita da seguire - è intervenuto l'ex difensore dell'HCAP Félicien Du Bois - Intensità molto alta, ambiente incredibile: sì, sono quelle serate che chi ama l'hockey non vuole perdersi».
La "digestione" di gara-1 - «Da parte dell'Ambrì bisognerà avere la memoria corta, cercando di ripartire da zero. In Leventina oggi prevarrà un pizzico di delusione, quando vinci 4-0 e vieni ripreso sai che hai gettato alle ortiche una grande occasione. Ma questa è la realtà dei playoff o dei play-in. Sul fronte opposto, invece, si cercherà di portare sul ghiaccio l'energia positiva accumulata. In casa bianconera, la rimonta avrà certamente riempito il serbatoio della fiducia».
La gestione di gara-2 - «Domani il Lugano avrà un piccolo vantaggio, ma per il fatto che gioca in casa. Quello che è successo giovedì conterà fino a un certo punto».
Giocare in casa, solo un vantaggio? «Probabilmente qualcuno avvertirà un pizzico di pressione. Una squadra è infatti formata da 22 giocatori e non tutti reagiscono allo stesso modo: qualcuno sentirà la pressione del fattore casalingo, altri invece si sentiranno molto più sciolti a scendere in pista davanti al proprio pubblico».
Cosa farà la differenza? «In una gara-7 sono la testa e l'esperienza che giocano un ruolo preponderante. Più elementi hai in rosa che hanno già vissuto situazioni simili, più possibilità hai di vincere. Se guardate il Davos degli anni in cui faceva incetta di vittorie, in squadra aveva tantissimi giocatori esperti e abituati ad affrontare un certo tipo di partite».
L'incredibile serie del 2006 - «Per fortuna ho digerito quanto accaduto e non mi accompagna nella mia vita quotidiana. Ieri, però, gettando uno sguardo ai media ticinesi ho visto che sono tornati su quella serie. Devo essere sincero che rileggendo l'episodio dell'autogol mio e di Bäumle un po' il magone mi è tornato. Sono passati tanti anni, ma pensandoci fa ancora un po' male, più che altro perché avevamo gettato alle ortiche una grande occasione. Ad ogni modo, il derby ticinese mi ha lasciato un segno indelebile e non dimenticherò mai le emozioni vissute in quelle partite. Ancora oggi il derby ha la precedenza su tutte le altre partite e faccio di tutto per non perdermelo».