Sahara, enclavi, immigrati... Marocco e Spagna si sfidano su più campi
"Teniamo la politica fuori dal pallone", si dice sempre...
AL RAYYAN - In palio c’è la qualificazione ai quarti di finale dei Mondiali; Marocco-Spagna (oggi, ore 16, all’Education City Stadium di Al Rayyan) vale però molto di più. Vale, per 90’, l’illusione di aver sconfitto il mal sopportato vicino di casa. Perché da anni ormai tra i due Paesi i rapporti non sono idilliaci. I motivi? Tutti di ordine geopolitico.
Si parte con le scintille della vecchia questione del Sahara occidentale, ex colonia iberica invasa dalle truppe africane a metà degli anni ‘70 del secolo scorso (solo a giugno a Madrid hanno riconosciuto la legittimità dell’occupazione marocchina dei territori), e si arriva alle città iberiche - in Nordafrica - Ceuta e Melilla, “porte” dalle quali entra gran parte dell’immigrazione irregolare della regione verso l’Europa. Se a questo si aggiunge che, tra tratti di mare e zone di pesca da “condividere”, nella Penisola c’è la più grande comunità marocchina del Vecchio Continente, si può capire quanto sentita sia la sfida. È solo pallone. Forse...