Valentino Rossi tra contagio e Iannone: «Quattro anni, un’eternità».
«Un giorno e mezzo di febbre».
VALENCIA - Felice per la possibilità di vivere un normale weekend di gara, tramortito dal caos legato alla positività al coronavirus, dispiaciuto per Iannone, a piedi dopo la squalifica. Diviso tra mille pensieri, a Valencia Valentino Rossi cercherà di concentrarsi esclusivamente sulla sua moto che «Con il caldo e il bel tempo potrebbe fare bene». Reduce da un triplice tampone con risultati contrastanti, il pesarese potrà correre grazie all’ultima negatività.
«Gli ultimi dieci giorni sono stati difficili da gestire - ha raccontato il 41enne - Non si può dire che ero positivo ma con quell’esito (quello del primo test, ndr), mi sono preoccupato. Io però stavo bene. Ho avuto la febbre all’inizio, per un giorno e mezzo, ma è da ormai tre settimane e mezzo che mi alleno e posso fare il mio lavoro senza problemi».
Che non mancano invece ad Andrea Iannone, alle prese con una lunghissima squalifica per doping. «Mi dispiace molto - ha chiuso il Dottore - quattro anni sono tantissimi, un’eternità e lui non può neppure guidare una moto o fare motocross con gli amici».