Settima corona iridata per il britannico della Mercedes.
Il successo nel GP di Turchia ha fatto partire la festa. Vettel a podio.
ISTANBUL - Mancano quattro gare ma, in fondo, perché attendere ancora? Questo ha pensato Lewis Hamilton nel momento di calarsi nell’abitacolo prima del GP di Turchia. E proprio per non perdere tempo, al termine di una prova comunque insidiosa, ha chiuso i conti. Vincendo davanti a Perez, Vettel, Leclerc e Sainz, il britannico ha infatti certificato la sua (nuova) laurea a campione del mondo. È la settima volte che ci riesce (eguagliato il record di Michael Schumacher), la quarta consecutiva (pareggiati Fangio e Vettel, Schumi arrivò a cinque). È leggenda.
Le condizioni meteo molto difficili e un asfalto fin troppo liscio hanno prodotto un weekend, quello vissuto sul circuito di Istanbul, ricco di grandi sorprese. Dalle qualifiche, che hanno visto esultare l’incredulo Stroll (finito in pole davanti a Verstappen, Perez e Albon), alla gara, con i guizzi del redivivo Vettel e il solito balletto del cambio pneumatici, non si è mai avuto il tempo di annoiarsi.
Sempre precarie, le gerarchie si sono stabilizzate con il passare dei giri, quando il circuito ha cominciato almeno parzialmente ad asciugarsi. In quel frangente sono “uscite” la forza della Mercedes e la competitività della Racing Point, poi arrivate fino in fondo. Bene anche la Ferrari, entusiasta per una doppietta terzo-quarto posto che in altri momenti sarebbe stata salutata con un mugugno.