Sette Gran Premi in settanta giorni: circus a una svolta
Soldi al posto della tradizione, la Formula 1 cambia in fretta
SILVERSTONE - Da Silverstone a Monza passando per Austria, Francia, Ungheria, Belgio e Olanda. Sta per cominciare la lunga e calda estate europea della Formula 1.
Sette gran premi in settanta giorni per capire se la Ferrari riuscirà a tornare davvero in gioco o se Max Verstappen potrà dirigersi verso il suo secondo titolo mondiale di fila. Si torna a correre su circuiti che hanno scritto la storia del mondiale cominciando da Silverstone, dove tutto cominciò il 13 maggio 1950, e finendo a Monza, che festeggerà il centesimo gran premio della sua leggenda.
La storia però non basta. In questa Formula 1 molto social oriented e ormai in balia di Netflix, non basterà rappresentare la storia per far parte del gioco. Il calendario del prossimo anno parla di 24 gare con nuovi arrivi (Las Vegas) e vecchi ritorni (la Cina, il Qatar e probabilmente il Sud Africa). Tutto questo mette a rischio la Francia, il Belgio (una delle piste più belle del campionato) e addirittura Monaco, protagonista di un braccio di ferro economico con Liberty Media. In futuro poi potrebbe rischiare anche Monza, se non si deciderà a effettuare i lavori di ammodernamento richiesti. Nonostante Domenicali sia rispettoso del passato e della storia, nulla appare più scontato. La Formula 1 piace sempre di più e i paesi disposti a investire aumentano. L’augurio che il mix tra novità e storia resti equilibrato, anche per non compilare un calendario troppo extra europeo e con trasferimenti folli come tra Baku e il Canada o il Brasile e Abu Dhabi.
Ma prima di pensare al 2023 c’è una stagione che non è ancora arrivata a metà percorso. Nel weekend di Silverstone potremo leggere la mano al campionato una volta per tutte: i top team hanno in cantiere una seconda massiccia dose di evoluzioni per le loro monoposto. Red Bull, Ferrari e Mercedes arriveranno in pista con le novità che segneranno la loro estate. Per la Ferrari il lavoro è doppio perché insieme alle evoluzioni stanno continuando i lavori sull’affidabilità. Quattro gare in luglio ci daranno tante risposte. “Luglio, col bene che ti voglio… Vedrai non finirà” si cantava in Italia negli anni Sessanta. Speriamo non finisca tutto davvero.