Timidezze-Ferrari e quel rivale in cui sperare
A Baku si è rivisto un po' di rosso. A Miami serve la conferma.
MIAMI - La Ferrari ha battuto un colpo, ma è Perez ad avere la possibilità di movimentare il campionato.
La Ferrari vola da Baku a Miami con la speranza di veder confermati anche sulla pista statunitense i progressi mostrati in Azerbaigian, dove Leclerc ha conquistato due pole nel giro di 24 ore e poi ha concluso fra i primi tre sia la gara sprint che il Gran Premio vero e proprio. Un passo avanti che non è bastato a restituire al monegasco un sorriso pieno (è pur sempre arrivato al traguardo con più di 20 secondi di distacco dal vincitore), ma che ha comunque raccontato di una Ferrari in ripresa e almeno all’altezza di Aston Martin e Mercedes.
La domanda in arrivo da Baku è però un'altra: Verstappen ha davvero trovato un rivale in grado di lottare con lui per il titolo Mondiale? Dopo quattro gare Sergio “Checo” Perez ha sei soli punti in meno del compagno e lo stesso numero di vittorie. Che possa nascere una rivalità interna come ai tempi di Senna e Prost o in quelli più moderni di Hamilton e Rosberg? A Baku il messicano è stato superiore a Max per tutto il weekend. Ma va ricordato che Checo è uno specialista dei circuiti cittadini. Le sue vittorie, dopo la prima di Sakhir, sono infatti arrivate tutte da circuiti inventati in città: Monte Carlo, Singapore, Gedda e due volte a Baku. È insomma uno specialista e lo abbiamo visto. Non è un caso se su certe piste Leclerc fa la pole e poi vince lui.
Da qui a pensare che possa diventare un rivale serio per Verstappen però ce ne passa. A Baku gli è andato tutto bene. Durante la sprint race il suo compagno è stato colpito e quasi affondato da Russell. Durante il GP la chiamata ai box di Max, proprio mentre stava per uscire la Safety Car, gli ha invece servito la vittoria sul piatto d’argento. Questo nonostante la sensazione fosse che Perez avesse una marcia in più del compagno e senza quella chiamata ai box si sarebbe arrivati allo scontro in pista. Il 33enne di Guadalajara ha preso confidenza in se stesso - ora sente più sua la Red Bull - ed è normale che creda di poter vincere il campionato (ci crede ancora anche Leclerc ci verrebbe da dire con una battuta).
A Baku Verstappen non è invece sembrato particolarmente in forma: da mesi critica il format della sprint race e non ha digerito gli ultimi cambiamenti. Oltretutto aveva un nuovo fondo e non ha avuto il tempo per lavorarci come avrebbe voluto. Non era insomma il solito Max. Si deve tuttavia ammettere che un duello vero aggiungerebbe un po’ di sale a un campionato dove la Red Bull ha già 93 punti di vantaggio sull’Aston Martin, seconda tra i Costruttori. E addirittura 118 sulla Ferrari. Ma forse è chiedere troppo.