Leclerc contro le Red Bull e... Sainz
A Singapore la posta in palio è grande.
SINGAPORE - “Singapore, vado a Singapore. Benedette, care signore. Singapore, vado a Singapore…”. Per chi ha una certa età, Singapore era quella cantata dai Nuovi Angeli negli anni '70. Per gli amanti della Formula 1 è invece il primo Gran Premio disputato in notturna nella storia del campionato. Un’avventura cominciata nel 2008 e arrivata alla 14esima edizione, in programma nel prossimo fine settimana.
Il tracciato cittadino di Singapore è uno dei pochi dove Max Verstappen non ha mai trionfato. Un motivo in più per tentare di allungare la sua serie di successi, arrivata a Monza a quota 10. Nelle ultime due edizioni in pole c’era Leclerc, che però poi non è mai riuscito a vincere in gara. Questo in una prova dove in 13 edizioni, 8 volte ha vinto l’uomo scattato davanti a tutti. Tornare sulla pista dove ha dominato le ultime qualifiche dovrebbe dare a Charles un po’ di fiducia. Ne ha bisogno dopo il weekend di Monza, che ha messo un po’ in dubbio le sue certezze. Nonostante le morbide dichiarazioni di facciata, non gli può aver fatto piacere vedere il suo compagno soffiargli prima la pole, poi il posto sul podio, allungando ancora un po’ il margine che li divide in classifica (ora è di 6 punti). Con il Mondiale già in mano a Verstappen e una sola domanda ancora senza risposta (riuscirà la Red Bull a vincere tutte le gare?), il duello in casa Ferrari è uno dei motivi d’interesse degli ultimi 8 Gran Premi (più tre Sprint Race) ancora in calendario.
Che la Ferrari (e quindi Vasseur) punti molto di più su Charles è abbastanza evidente, anche per certi ordini di Scuderia arrivati nelle ultime gare, ma è decisamente evidente anche il fatto che Carlos non voglia recitare la parte di seconda guida. Sta facendo di tutto per dimostrare con i fatti che merita una considerazione diversa, oltre che il rinnovo del contratto. Finché in gioco c’è il quinto posto in classifica, il duello resterà corretto, ma poi che cosa potrà succedere? E comunque, se in tre anni di convivenza lo spagnolo dovesse riuscire a chiudere per la seconda volta davanti al monegasco, qualche considerazione andrà pure fatta. E con una Ferrari che già deve ripensare totalmente l’auto e proseguire nella riorganizzazione del team, avere due piloti litigarelli sarebbe un problema in più.
Singapore può essere una chance per la pole solo grazie alla confidenza di Charles sui cittadini, ma la Red Bull appare inattaccabile su una pista dove Perez ha vinto l’anno scorso e perde meno rispetto a Max. In gara nulla dovrebbe contrastare lo strapotere delle monoposto di Milton Keynes, anche se le interruzioni sono all’ordine del giorno e le gare sembrano non finire mai. D’altra parte proprio qui, nel 2008, andò in scena il Singapore Gate, di cui si discute ancora oggi dopo che Massa ha riaperto il caso chiedendo al tribunale di annullare il risultato di quella gara, così da prendersi quel titolo che poi andò a Hamilton. È una storia vecchia e brutta: la Renault mandò apposta Piquet contro un muro per far entrare la Safety Car e permettere ad Alonso di recuperare e vincere, mentre ai box Ferrari si inceppò la pompa del rifornimento. Briatore fu prima condannato e poi riabilitato. Massa se ci pensa piange ancora adesso. I Nuovi Angeli avevano pensato anche a lui in quella canzone: “Singapore, vado a Singapore…. E vi lascio al vostro dolore”.