Olli Bearman ha il futuro segnato, ma per ora - anche tra chi non ha "fenomenoni" al volante - nessuno ha avuto il coraggio di farsi avanti
Ai tempi di Schumi si scatenò un'asta dopo i fuochi d’artificio a Spa. Oggi non ci sono più i manager visionari di una volta e siamo qui a rimpiangere il coraggio di Briatore.
MELBOURNE - Strano sport la Formula 1. È alla continua ricerca di personaggi nuovi e ora che ne ha trovato uno, lo fa riaccomodare in panchina. È quello che sta accadendo con Ollie Bearman, il 18enne più veloce del mondo che in Arabia Saudita aveva preso il posto di Carlos Sainz sulla Ferrari. Lo spagnolo ha recuperato dopo l’operazione all’appendicite e in Australia riprenderà il suo posto, mentre Ollie potrà dedicarsi al suo campionato di Formula 2 tenendo sempre d’occhio il telefono in caso di indisposizione improvvisa di uno dei titolari. Giusto così, Carlos oggi vale più di Bearman, domani non si sa.
Quello che stupisce è perché altre squadre che non hanno proprio dei fenomenoni al volante non si siano fatte avanti. Nel 1991 quando Schumacher debuttò con i fuochi d’artificio a Spa (gli bastarono le qualifiche perché poi in gara si fermò dopo 500 metri), su una pista che aveva percorso solo in bicicletta, il giorno dopo si scatenò un’asta per averlo con Briatore che lo soffiò a Eddie Jordan, seguendo i consigli di Ross Brawn e Tom Walkinshaw che lo avevano già notato nel Mondiale Endurance dove correva con la Mercedes.
Bearman invece tornerà al suo campionato di F2. Non ci sono più i manager visionari di una volta. Oggi si preferisce il pilota con lo sponsor a quello con il talento. Sarà triste e un po’ disarmante, ma è così. Altrimenti sull’Alfa Romeo Sauber non avremmo visto il cinese Zhou al posto di Antonio Giovinazzi che poi comunque si è rifatto vincendo la 24 ore di Le Mans con la Ferrari. In Haas non vedremmo Hulkenberg e Magnussen, piloti con un passato, ma senza un futuro. In Williams non ci sarebbe posto per Sargeant che ha il passaporto americano, è vero, ma possibile che sia sempre ultimo in tutte le classifiche… Ci sarebbe da dire qualcosa anche di Stroll, ma qui siamo nel campo degli affetti familiari e non si può pretendere che un padre lasci un figlio in mezzo alla strada!
Insomma, armiamoci di pazienza e aspettiamo che arrivi il momento di Ollie. Magari l’anno prossimo, dopo che avrà combattuto con Antonelli per il titolo di Formula 2. Bearman ha il talento, il padre ricco, la Ferrari alle spalle, ha il futuro segnato, ma per ora nessuno ha avuto il coraggio di farsi avanti. Eppure dopo la gara in Arabia ha occupato quotidiani, riviste e siti internet di tutto il mondo… Incredibile come ci faccia rimpiangere il coraggio di Flavio Briatore.
La F1 viaggia così verso Australia, Giappone, Cina e Miami, nel suo primo giro del mondo stagionale, senza novità. Anche il caso Horner sembra finito nel dimenticatoio in attesa di nuove rivelazioni o di altre fughe di notizie. Melbourne è la terza pista del Mondiale, la più completa di quelle viste fin qui. Darà nuove indicazioni sul Mondiale che ci aspetta. E la sensazione è che ci possa ribadire quanto sono avanti Max e la Red Bull. Una terza doppietta stagionale di Verstappen e Perez ci toglierebbe un altro po’ di poesia. Ollie dove sei?