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PICCOLE STORIEBomber del Rapid Lugano, Marco Giovio: «A Grosseto Immobile mi impressionò»

23.11.23 - 17:15
Chiacchierata con l'attaccante del Rapid Lugano, capocannoniere del campionato di Terza Lega con 18 centri in 13 match.
Marco Giovio
Bomber del Rapid Lugano, Marco Giovio: «A Grosseto Immobile mi impressionò»
Chiacchierata con l'attaccante del Rapid Lugano, capocannoniere del campionato di Terza Lega con 18 centri in 13 match.
«A Grosseto ho avuto la fortuna di giocare e allenarmi con Immobile. Un ragazzo d’oro e colui che – dopo Miccoli – mi ha impressionato di più per come calciava in porta».
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LUGANO - Quando il pallone danza fra i suoi piedi, le difese avversarie devono cominciare a tremare, consapevoli del fatto che il pericolo è dietro l'angolo. Sì perché con 18 reti realizzate in 13 partite Marco Giovio è il capocannoniere della Terza Lega e chi può fregiarsi delle sue enormi qualità offensive e del suo pazzesco fiuto del gol è il Rapid Lugano.

Classe 1990, Giovio è cresciuto nei settori giovanili di Como e Varese, per poi passare al Palermo con cui nel 2009 ha vinto un campionato Primavera. Nel 2010/11 assaggia addirittura la Serie B con la maglia del Grosseto e in quegli anni veleggia proprio fra la B e la C. Nella stagione 2015/16 il calciatore lombardo porta il Varese in Serie D a suon di reti, 17 in 28 presenze. Nel 2019 la chiamata dal Ticino e più precisamente da Mendrisio (in Seconda Interregionale), prima del (definitivo, almeno per ora) passaggio al Rapid Lugano. 

«Sono sempre stato un attaccante d'area - ci racconta Giovio, che nella vita è assicuratore - Pensate però che nelle ultime due stagioni, per necessità, ho giocato davanti alla difesa. Da quest'anno - dopo le prime tre partite ancora in quel ruolo - il Mister mi ha però (ri)spostato davanti, dove sono riuscito a mettere a segno 18 gol anche grazie all'aiuto dei miei compagni. La specialità della casa? Non il colpo di testa (ride, ndr). Visto che ne ho fatto solo uno...».

Il calcio, un amore a prima vista?
«Direi di sì, è da quando ho quattro anni che gioco. Anche mio papà era un calciatore e ha spinto affinché seguissi le sue orme. L'entusiasmo per questo sport mi ha subito trasportato».

Siete primi in classifica davanti a Breganzona e Coldrerio...
«L'obiettivo è chiaramente quello di vincere il campionato e di ottenere la promozione. Attenzione però alle trappole poiché sappiamo che non sarà semplice. Ci sono tante squadre che potrebbero metterci in difficoltà. In questa prima parte di stagione trovo che avremmo potuto fare qualche punticino in più».

Arrivare a giocare in B italiana non è "roba" per tutti...
«Sicuramente sono contento. Ho trascorso anni belli, ma allo stesso tempo anche difficili. Uscendo dalla Primavera ho avuto qualche difficoltà e sono successe alcune cose che hanno complicato un po' il mio cammino. Rimpianti per non essere riuscito a fare il grande passo in A? No, ognuno ha la carriera che si merita. Non ho rimpianti». 

Qualche incontro di peso l'hai avuto...
«Nelle varie Nazionali giovanili italiane ho incrociato Darmian, Paloschi, Okaka, Bonaventura. A Grosseto ho avuto la fortuna di giocare e allenarmi con Immobile. Un ragazzo d’oro e colui che – dopo Miccoli – mi ha impressionato di più per come calciava in porta. A Palermo mi sono invece allenato in prima squadra con gente del calibro di Cavani, Pastore, Miccoli, Simplicio, Liverani e Bresciano. Davvero bei ricordi».

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COMMENTI
 

angelina 11 mesi fa su tio
bravo
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