Diversi imprenditori e i lavoratori indipendenti non si sentono abbastanza tutelati da Berna
Le conseguenze dell'epidemia sulle PMI sono drammatiche: «Fatturato crollato del 75% a marzo». E sui prestiti: «Non sono una soluzione visto che vanno rimborsati».
BERNA - Il 6,5% delle piccole e medie imprese (PMI) interrogate nell'ambito di un sondaggio hanno già licenziato personale a causa del coronavirus, e un ulteriore 8% prevede di farlo prossimamente. Un terzo degli interpellati si sente inoltre non aiutato abbastanza da Berna.
I dati emergono da un rilevamento effettuato da Gryps, portale che mette in comunicazione le piccole aziende con i consumatori, in base a un rilevamento effettuato fra il 30 marzo e oggi cui hanno partecipato 270 realtà imprenditoriali. L'indagine mette fra l'altro in luce come il 43% degli interrogati abbiano già introdotto il lavoro ridotto e il 54% abbia decretato uno stop alle assunzioni.
Le conseguenze dell'epidemia sono pesanti: il 30% delle PMI ha osservato per il mese di marzo un crollo del fatturato pari ad almeno il 75%. Intanto il 10% ha concordato con il locatore una riduzione del canone d'affitto, mentre un altro 19% si appresta a richiedere un analogo allentamento.
Come noto la Confederazione si sta muovendo in aiuto degli imprenditori, ma secondo il 34% degli interpellati non sta facendo abbastanza. «In particolare i lavoratori autonomi sono insoddisfatti del sostegno limitato e si sentono minacciati nella loro esistenza: questo emerge dai numerosi commenti personali raccolti nel sondaggio», afferma Gaby Stäheli, presidente della direzione della società con sede a Rapperswil (SG) che gestisce il portale, citata in un comunicato. «Anche i prestiti senza interessi per molti non risolvono il problema, perché devono essere rimborsati».