Da domani l'Hôpital du Valais alza l'allerta al livello più alto, che implica il bisogno di aiuto esterno
Un'altra difficoltà riguarda l'aumento dei contagiati tra il personale sanitario, una tendenza allarmante
SION - La struttura ospedaliera "Hôpital du Valais" di Sion è da domani in stato di massima allerta: l'emergenza è stata infatti alzata alla fase 4, il livello più alto.
Lo ha dichiarato in serata Eric Bonvin, Direttore dell'ospedale, all'emittente radiofonica Radio Rhône. I pazienti del Vallese cominceranno così a essere trasferiti in altri ospedali, anche di altri cantoni.
Oggi nella struttura «abbiamo 124 persone ricoverate in posti letto acuti», ha detto Bonvin, spiegando come «dieci persone sono in terapia intensiva, e l'aumento è tanto costante quanto preoccupante».
Eric Bonvin ha osservato poi che la situazione attuale è paragonabile al picco del 23 marzo. Tuttavia, «il 23 marzo erano già passati dieci giorni dalle misure adottate dal Consiglio federale». Questa volta, le misure attuali sono appena state introdotte: «Dovremo aspettare più a lungo, la prossima settimana sarà molto difficile» ha spiegato Bonvin.
Livello d'allarme massimo - «A partire da domani (lunedì), avremo una cellula di crisi specifica. Inoltre attiviamo l'allarme di fase 4 su 4, il che significa chiedere aiuto esterno» ha poi detto Bonvin.
Ciò implica il trasferimento di pazienti ad altre strutture: «Vedremo come possiamo indirizzare al meglio i pazienti, prima in altre strutture vallesane e poi in altri cantoni». Ciò che è chiaro, è che l'ospedale non sarà più in grado di reggere l'urto da solo.
Contagi tra il personale - Un'altra difficoltà evidenziata dal direttore dell'Hôpital du Valais riguarda il personale sanitario.
«Abbiamo sempre più contagi tra le fila del personale sanitario», ha spiegato Bonvin, preoccupato: «oggi nel Vallese francofono sono già 50 le persone in congedo malattia a causa del Covid. E questi numeri aumentano di giorno in giorno».
L'impegno e il sostegno della popolazione saranno «molto, molto importanti», ha concluso l'esperto, appellando al rispetto delle misure sanitarie.