Gli esperti della Confederazione hanno fatto il punto sulle decisioni prese dal Consiglio federale
Stop dei voli e quarantena: sono i provvedimenti adottati per contrastare la diffusione di una nuova variante di coronavirus
BERNA - Stop dei voli provenienti da Gran Bretagna e Sudafrica. Divieto d'entrata per tutti gli stranieri che arrivano da uno di questi due paesi. E quarantena retroattiva per chi è invece giunto dopo il 14 dicembre. Sono queste le principali misure che il Consiglio federale ha introdotto, con effetto immediato, per contrastare la diffusione di una nuova variante di coronavirus riscontrata in particolare nel sud-est dell'Inghilterra.
Per fare il punto sulla questione, a Berna ha avuto luogo una conferenza stampa con Patrick Mathys (capo della Sezione gestione delle crisi e collaborazione internazionale dell’Ufficio federale della sanità pubblica UFSP), Marcel Zuckschwerdt (direttore supplente dell’Ufficio federale dell’aviazione civile UFAC), Cornelia Lüthy (vicedirettrice della Segreteria di Stato della migrazione SEM), Christian Bock (direttore dell’Amministrazione federale delle dogane AFD), Hans-Peter Lenz (capo Centro di gestione delle crisi del Dipartimento federale degli esteri DFAE) e Michael Gerber (esperto legale dell’Ufficio federale della sanità pubblica UFSP).
«La mutazione del coronavirus non è nulla di sorprendente» ha esordito Patrick Mathys, spiegando che già lo scorso settembre in Gran Bretagna era stata osservata una variazione che facilita al virus l'accesso in una cellula. E quindi si tratta di una variante più contagiosa. Il fenomeno è stato constatato in particolare a Londra e nel sud-est dell'Inghilterra.
Variante più pericolosa? «Ni» - «Ma c'è ancora molto che non sappiamo» ha affermato ancora Mathys. Ci si chiede innanzitutto se il virus sia più pericoloso. «La risposta è “ni”». Sul fronte della mortalità, non ci sono ancora prove che il virus sia causa di un decorso più grave della malattia. Infine, non è ancora chiaro se la variante sia già arrivata in Svizzera. «Non è possibile esserne certi, in quanto il sequenziamento del virus avviene a campione». In sostanza, non tutti i test positivi vengono sottoposti a tale analisi.
È comunque sicuro che la variante del virus è più contagiosa. Bisogna pertanto fare il possibile per evitare che si diffonda anche in Svizzera, per evitare di sovraccaricare il sistema sanitario. Sarebbe lo scenario peggiore: «Non ce lo possiamo permettere». Da qui la decisione di sospendere i voli diretti da Gran Bretagna e Sudafrica e introdurre una quarantena retroattiva, come spiegato da Mathys. «Purtroppo ancora una volta il virus è un passo avanti a noi». Non si tratta pertanto, a dire di Mathys, di una sovrareazione da parte della Confederazione. «Ogni giorno conta».
Per quanto riguarda il vaccino, che negli scorsi giorni è stato autorizzato anche in Svizzera, gli esperti hanno affermato che sinora non ci sono indicazioni secondo cui il preparato non sia efficace contro la nuova variante del coronavirus.
A proposito della quarantena, Mathys ha fatto sapere che la misura è stata ordinata per i viaggiatori che sono arrivati di recente in Svizzera con 92 voli provenienti dalla Gran Bretagna e quattro dal Sudafrica.
Gli svizzeri possono tornare - Marcel Zuckschwerdt, direttore supplente dell'Ufficio federale dell'aviazione (UFAC), ha dunque parlato dello stop dei voli deciso ieri. E ha spiegato che in ogni caso i cittadini elvetici possono tornare in Svizzera, anche se giungono da Gran Bretagna e Sudafrica. Non è però ancora stato deciso come sarà organizzato il rientro di questi cittadini.
Per gli stranieri che arrivano da Gran Bretagna e Sudafrica è invece in vigore un divieto d'entrata in Svizzera, come ricordato da Cornelia Lüthy, vicedirettrice del SEM.
Ma cosa significano le nuove restrizioni alle frontiere? «Il trasporto di merci su strada, ferrovia o via aerea è ancora consentito. Le persone che si occupano del trasporto non sono interessate dall'obbligo di quarantena» ha spiegato Christian Bock, direttore dell'AFD. Si tratta di personale che ha contatti molto limitati nel nostro paese.
Non sono previsti voli di rimpatrio - Tutti gli svizzeri che si trovano attualmente in Gran Bretagna o in Sudafrica sono invitati a segnalare il loro viaggio nell'app Travel Admin. L'appello lo ha fatto Hans-Peter Lenz, capo Centro di gestione delle crisi del DFAE. Sono già 140 i cittadini elvetici che si sono rivolti al DFAE per ricevere informazioni su un possibile rientro in Svizzera. Attualmente in Gran Bretagna vivono 37'475 svizzeri, in Sudafrica sono 8'461. «Non è prevista l'organizzazione di voli di rimpatrio come avvenuto la scorsa primavera».