Secondo l'immunologo Manfred Kopf il vaccino consentirà un graduale ritorno allo stato pre-Covid già nei prossimi mesi
ZURIGO - L'avvio della vaccinazione dei gruppi a rischio consentirà di portare sollievo agli ospedali sovraccarichi di casi di Covid-19. Non solo: permetterà di allentare le misure prese a livello nazionale. Ne è convinto Manfred Kopf, immunologo del Politecnico federale di Zurigo (ETH).
Vicini alla normalità - «Presumo che i gruppi a rischio e il personale infermieristico saranno vaccinati entro aprile o maggio» ha dichiarato l'esperto ai colleghi di 20 Minuten. «Se gli 1,5-2 milioni di persone che appartengono alle categorie a rischio, a causa della loro età o di malattie precedenti, vengono ampiamente vaccinati, il tasso di mortalità scenderà in modo significativo. Potremmo quindi tornare a una vita ragionevolmente normale» e nel contempo veder calare la pressione sui nosocomi.
Ci vuole sempre prudenza - La vaccinazione consentirà alle autorità di revocare qualche misura, aggiunge Kopf. «Non resteremo semi-chiusi per mesi». Tuttavia il vaccino non permetterà un "liberi tutti": «è ancora necessaria cautela: in primo luogo, non è ancora chiaro se le persone che sono state vaccinate possano ancora trasmettere il virus. È per quanto tempo dobbiamo indossare le maschere. In secondo luogo, circa due terzi della popolazione devono essere vaccinati per l'immunità di gregge». Per tornare a una vera normalità, ovvero lo stile di vita che avevamo in epoca pre-Covid, ci vorrà l'autunno. «Ovviamente possono sempre accadere cose impreviste, come la mutazione che si è diffusa rapidamente nel Regno Unito».
La variante britannica - A tal proposito Kopf osserva come la comunità scientifica sia in attesa di conoscere se l'efficacia del vaccino si sia ridotta con la nuova variante. «Sarebbe negativo» aggiunge l'immunologo «se la protezione vaccinale fosse ridotta anche solo dal 20 al 30%». Anche un'ulteriore mutazione capace di rendere inefficace il siero «sarebbe fatale. È così che il virus compete con la ricerca».
Gli svizzeri e il vaccino - Kopf spiega che è ragionevole pensare che nella prima metà del prossimo anno non ci saranno abbastanza dosi per vaccinare tutti coloro che ne faranno richiesta e che, tra i gruppi a rischio, la richiesta sarà molto alta «perché la loro paura di una malattia grave non è infondata». Riguardo ai dubbiosi e agli scettici, «quando le persone vedranno che le cose vanno bene come previsto nella prima fase, avranno più fiducia nella vaccinazione».