Il Tcs: presenze aumentate del 25 per cento nell'anno della pandemia
BERNA - Il 2020 è stato da incorniciare per i campeggi del Touring Club Svizzero (TCS), leader di mercato del settore: nell'anno della pandemia i pernottamenti hanno raggiunto quota 780'000, con una crescita del 25% rispetto al 2019.
Sebbene a causa del semi-confinamento imposto dal coronavirus le strutture siano state costrette ad aprire i battenti nove settimane più tardi del previsto, alla fine della stagione è stato registrato un nuovo primato, informa il TCS in un comunicato odierno.
«Il lockdown ha ulteriormente rafforzato la domanda di vacanze nella natura, non complicate e conformi alle disposizioni di sicurezza sanitaria», afferma Oliver Grützner, responsabile di turismo e tempo libero presso l'associazione degli automobilisti, citato nella nota. «Inoltre a causa dell'incerta situazione sulle condizioni di viaggio molti svizzeri hanno deciso di trascorrere le vacanze in patria».
Circa il 90% degli ospiti dei 24 campeggi TCS provenivano in effetti dalla Confederazione. Secondo Grützner le piazzole hanno accolto numerosi nuovi campeggiatori e registrato il ritorno di ex-patiti di questa forma di vacanza. Assai visibile è stato inoltre il forte aumento di camper.
Sulla base delle prenotazioni online registrate finora - nonché meteo permettendo - anche il 2021 si annuncia eccezionale. A Pasqua, inizio ufficiale della stagione, la maggior parte dei campeggi TCS era al completo. I posti vengono definiti scarsi anche per l'Ascensione e la Pentecoste.