Due associazioni ebraiche chiedono al Governo di rivedere la propria posizione sull'organizzazione palestinese.
Da parte sua il Consiglio federale, pur condannando le posizioni e le azioni «inaccettabili» di Hamas, per classificarla come "terroristica" attende una risoluzione in tal senso dell'Onu
BERNA - Due organizzazioni ebraiche svizzere chiedono al Consiglio federale di rivedere la sua posizione su Hamas e di classificarla fra le organizzazioni terroristiche.
È tempo che la Svizzera riconsideri la sua posizione nei confronti di Hamas e invii chiari segnali contro i suoi atteggiamenti estremisti e antisemiti e i suoi atti terroristici, scrivono oggi in una nota congiunta la Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI) e la Piattaforma degli ebrei liberali di Svizzera (PLJS).
Il Consiglio federale condanna le posizioni e le azioni inaccettabili di Hamas. Ma ha finora sempre sostenuto che la Legge federale sulle attività informative (LAIn) permette di vietare un organizzazione solo in presenza di una risoluzione in tal senso delle Nazioni Unite.
L'ideologia e le azioni di Hamas denotano tuttavia un chiaro background «estremista, terrorista e antisemita», scrivono le due organizzazioni. I lanci ininterrotti di razzi di questi giorni contro obiettivi civili mostrano che l'organizzazione «non esita a far regnare il terrore».
Hamas - si legge nella nota - si può muovere a suo piacimento in Svizzera, per raccogliere donazioni e gestire le sue finanze, cosa che sarebbe impossibile nell'UE, che l'ha spesso e giustamente etichettata come organizzazione terroristica. «È ora che anche la Svizzera tratti Hamas per quello che è, e cioè un'organizzazione terroristica».