I critici delle misure contro la pandemia avvertono: «Potremmo non essere disposti a farle applicare»
Secondo diversi agenti i diritti della popolazione rischierebbero di essere calpestati. Da qui la minaccia di insubordinazione. Per la FSFP, però, la pagina potrebbe non essere curata da veri poliziotti: «Prendiamo le distanze».
ZURIGO - «Non sei solo». La frase di incoraggiamento parte dal gruppo "Noi per te" (che si definisce l'Associazione degli agenti di polizia di tutti i Cantoni della Svizzera). Affidata al web, è rivolta a tutti i colleghi. Lo scopo del sito è offrire una piattaforma in cui gli agenti di polizia possano sfogarsi «senza timore di esclusione o conseguenze». Come scrivono gli anonimi creatori della pagina web, l'esigenza di poter esprimere liberamente la propria opinione è «molto grande».
In una lettera di quattro pagine inoltrata alla Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia (FSFP), il gruppo esprime dure critiche nei confronti delle misure anti-Covid adottate dal Governo federale e dai Cantoni. Quindi mette in guardia da possibili conseguenze: «Dovesse esserci il rischio che le misure vadano contro gli interessi della gente, i cui diritti fondamentali sono ridotti in modo sproporzionato, molti agenti di polizia presto non saranno più disposti a metterle in atto».
Consenso sui social - Numerosi poliziotti sarebbero preoccupati per nuove misure in grado di cambiare lo stato di diritto e l'umore della popolazione, scrive il gruppo. «La maggior parte degli agenti è disposta ad accettare solo delle misure che si mostrano chiaramente necessarie e non lesive della libertà del cittadino».
Tra le altre cose, l'associazione chiede che la FSFP si esprima chiaramente contro qualsiasi richiesta di vaccinazione obbligatoria per gli agenti di polizia. Un punto, questo, che gli scettici e i no vax hanno accolto con entusiasmo sulla chat Telegram "Corona Rebels Switzerland".
«Al servizio della gente» - Secondo la FSFP, non si può affermare con certezza che gli amministratori del gruppo siano realmente membri delle forze di polizia. «Prendiamo le distanze dalle minacce di insubordinazione», replicano. È inoltre convinta che, al massimo, sulla pagina possa essere rappresentata solo una piccola minoranza dei circa 26.500 membri della Federazione.
Per la FSFP, quel che è certo è che bisogna garantire la sicurezza: «Gli agenti di polizia sono cittadini di questo Paese e possono avere la propria opinione. Ma sono anche al servizio della popolazione, quindi responsabili della loro protezione e sicurezza. Hanno un impegno anche nei confronti del loro datore di lavoro, le forze dell'ordine». Secondo la FSFP, i colleghi hanno svolto un ottimo lavoro in questo difficile periodo: «Si meritano i nostri ringraziamenti».
Alla domanda riguardo l'obbligatorietà del vaccino, la Federazione sottolinea di essersi espressa a favore di una vaccinazione volontaria, ma di aver chiaramente respinto la vaccinazione obbligatoria.
Adrian Gaugler della Conferenza dei comandanti di polizia cantonale (CCPCS) spiega infine come la polizia abbia in realtà poca discrezionalità quando si tratta di stabilire se attuare e far rispettare le misure emanate da organi politicamente legittimati. Questo vale anche per ogni singolo poliziotto: «Se un agente rifiuta di applicare la legge, è passibile di denuncia penale».
Contattato da 20 Minuten, il gruppo "Noi per te" non ha ancora risposto alle domande.