Il presidente di Economiesuisse ritiene che le autorità federali si facciano troppi scrupoli sui diritti individuali
La federazione delle imprese sta pensando di lanciare una campagna a favore della vaccinazione
ZURIGO - Le autorità federali si fanno troppi scrupoli riguardo ai diritti individuali dei cittadini in materia di vaccinazione anti-Covid: ne è convinto il presidente di Economiesuisse Christoph Mäder. «Non capisco come si sia arrivati a questa discussione generalizzata sulla ragionevolezza della vaccinazione» afferma il 62enne in un'intervista pubblicata oggi dal SonntagsBlick. «La questione è diventata una sorta di guerra di religione. Dobbiamo contrastare questa situazione e dire chiaramente: la vaccinazione è la via maestra per uscire dalla pandemia, non ce ne sono altre».
A convincere la popolazione devono essere in primo luogo la Confederazione, i cantoni e i datori di lavoro, si dice convinto il giurista con trascorsi presso Novartis e soprattutto Syngenta. «Però la Confederazione sta avendo troppo riguardo nei confronti delle remore relative alla libertà individuale e ai diritti umani. Anche per me questi valori sono importanti. Ma in una crisi del genere è chiaro che la vaccinazione è l'unica reazione giusta. Questo la Confederazione lo deve propagandare con la forza necessaria e lo deve sottolineare ancora più intensamente».
Anche Economiesuisse potrebbe lanciare una grande campagna. «Il tema viene effettivamente trattato» spiega il presidente (dall'ottobre 2020) della federazione delle imprese elvetiche. Riguardo a un possibile obbligo di vaccinazione sul posto di lavoro, Mäder ritiene che vi siano ambiti «in cui questo dovrebbe essere esaminato molto attentamente e probabilmente potrebbe essere introdotto». Si dovrebbe affrontare la questione soprattutto negli ospedali e nelle case di cura. Il membro di consigli di amministrazione di varie società, fra cui Lonza (che produce vaccini), è anche a favore di un uso più ampio del certificato Covid. «Dobbiamo parlare di restrizioni di accesso, soprattutto per eventi, ristoranti e centri fitness».
Nel frattempo però Mäder è critico riguardo ai tempi del ritorno alla normalità scelti dal governo. «Le riaperture devono orientarsi alla situazione di rischio. Il numero delle ospedalizzazioni è molto basso, quindi adesso sarebbero possibili ulteriori allentamenti. Non conosco le basi di decisione del Consiglio federale, ma con la situazione attuale devono arrivare ulteriori aperture. Uno stop fino a nuovo avviso sarebbe la via sbagliata» conclude.