La revoca dell'obbligo di restare in casa è prevista per la fine di marzo. Ma gli esperti invitano alla responsabilità
BERNA - Per il prossimo 1. aprile in Svizzera è previsto il totale ritorno alla normalità. Questo è perlomeno quanto stabilito lo scorso 16 febbraio dal Consiglio federale dopo la consultazione presso i Cantoni. Saranno quindi revocati anche gli ultimi provvedimenti ancora in vigore, ossia l'obbligo di mascherina su mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie, come pure l'obbligo di isolamento. Sarà anche sciolta la task force scientifica nazionale.
Pertanto: le persone che risulteranno positive al Covid-19 potranno liberamente muoversi sul territorio. Michael Jordi, segretario generale della Conferenza dei direttori cantonali della sanità, spera dunque che i contagiati faranno ricorso alla responsabilità individuale. Nonostante gli effetti della malattia siano lievi, il virus non andrebbe infatti preso alla leggera. «In caso di sintomi è meglio indossare una mascherina, fare il test e, in caso di risultato positivo, restare a casa» afferma.
Jordi presuppone che gli obblighi di mascherina e di isolamento saranno revocati. «In sostanza si tratta della variante che i Cantoni hanno concordato all'inizio dello scorso febbraio. Ecco dunque perché non è avvenuta un'ulteriore consultazione». Il Consiglio federale non dovrebbe dunque cambiare idea, rispetto a quanto deciso lo scorso 16 febbraio. «Probabilmente la valutazione della situazione epidemiologica avverrà sulla base dell'occupazione ospedaliera». Un'occupazione che attualmente è «gestibile, afferma ancora Jordi. Da questo punto di vista, il ritorno alla normalità non sorprende.
Ma non manca chi critica la decisione del Consiglio federale. Per esempio Natalie Rickli (UDC), direttrice della sanità del Canton Zurigo, che si dice preoccupata per l'aumento dei casi e la situazione nelle strutture sanitarie, come scrive sul Tages Anzeiger. Rickli chiede pertanto che l'obbligo di mascherina sui mezzi pubblici sia prolungato di almeno un mese.
Anche Rudolf Hauri, presidente dell'Associazione nazionale dei medici cantonali, invita alla prudenza a causa del peggioramento della situazione epidemiologica. «Non sarebbe di certo un errore aspettare che le temperature siano davvero primaverili» ha affermato domenica dalle colonne della NZZ.
La vede diversamente Lukas Engelberger, presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità, secondo cui aprile è, dal punto di vista «stagionale», il momento giusto per gli ultimi allentamenti. Allentamenti che trovano quindi il sostegno della CDS. Una comunicazione da parte del Consiglio federale è attesa per il prossimo 30 marzo.