Andrea Rizzoli, direttore dell'istituto dalle Molle: «Uno strumento che aiuta ma non sostituisce l'inventiva umana».
LUGANO - L'intelligenza artificiale è sempre più presente nel mondo del lavoro. Sono molte le professioni a rischio di automatizzazione. Ne abbiamo parlato con Andrea Rizzoli, direttore dell'Istituto dalle Molle di ricerca sull'intelligenza artificiale.
Le macchine prenderanno il sopravvento?
«L'intelligenza artificiale è da intendere come uno strumento che aiuta ma non sostituisce l'inventiva umana. Quello che rimane fondamentale, per ora, è la capacità umana di comprendere, analizzare, ragionare e produrre innovazioni».
Come cambieranno il mondo del lavoro?
«Se consideriamo la professione del grafico e pensiamo a quanto sia stata rivoluzionata dall'avvento di Photoshop possiamo immaginare che verrà altrettanto rivoluzionata dalle intelligenze artificiali generative come Dall-E e altre.
Quali sono i loro limiti?
«Non penso che una macchina sarà in grado d'inventare un nuovo stile come l'ha fatto Gauguin (noto pittore impressionista, n.d.r.). Una macchina non sarebbe in grado di farlo, o forse ne sarebbe in grado ma senza il necessario substrato culturale che le permetterebbe di spiegare il perché ha fatto quell'opera».
Ci sono dei rischi?
«I possessori di robot dotati d'intelligenza artificiale potrebbero, ad esempio, fare a meno del personale umano o sottopagarlo. Ma è importante ribadire che ci sono anche grandi opportunità».
Moltissimi settori dell'economia implementano programmi dotati d'intelligenza artificiale e rischiano, in un modo o nell'altro, di essere automatizzati. Ecco i settori interessati:
Informatica: l'intelligenza artificiale è in grado di occuparsi della programmazione di siti internet e applicazioni in maniera pressoché autonoma. Ciò rende il lavoro dei programmatori più efficiente e, allo stesso tempo, meno necessario.
Produzione e assemblaggio: le esigenze tecnologiche degli addetti all'assemblaggio sono sempre maggiori. L'intelligenza artificiale permetterebbe di ottimizzare i processi industriali complessi.
Sanità: l'intelligenza artificiale è in grado di supportare le diagnosi, gestire le cartelle cliniche ed eseguire analisi di varie tipologie d'immagini mediche. Ciò potrebbe attenuare il fenomeno della carenza di personale qualificato.
Settore bancario e finanze: le transazioni finanziarie, gli estratti conto, il rilevamento delle frodi e persino la consulenza sugli investimenti potrebbero essere semplificati dall'intelligenza artificiale. Le banche rischiano, tuttavia, di subire tagli al personale.
Trasporti e logistica: i veicoli a guida autonoma e i droni possono supportare o sostituire completamente gli autisti e i piloti umani.
Servizio clienti: i consulenti umani sono necessari solo per le richieste complesse. Gli assistenti virtuali potrebbero assumere un numero maggiore di compiti.
Commercio al dettaglio: il cassiere sarà sostituito. Nei negozi esistono già le casse self-service ed è probabile che il loro numero aumenterà in futuro.
Istruzione: l'intelligenza artificiale potrebbe creare programmi di studio, ottimizzare e monitorare le prestazioni degli studenti. La professione dell'insegnante potrebbe essere alleggerita e la carenza d'insegnanti attenuata.
Pubblicità e marketing: le intelligenze artificiali potrebbero creare post personalizzati e ottimizzare le analisi di marketing a costi estremamente ridotti. Gli inserzionisti e gli strateghi del marketing si stanno interessando al fenomeno.
Legale: i documenti e contratti potrebbero essere analizzati e redatti in maniera più precisa, rapida e accurata, il che implicherebbe una riduzione della mole di lavoro per gli avvocati.