Si tratta del veicolo blindato "Eagle I" prodotto dall'azienda Mowag di Kreuzlingen (Turgovia). È stato fotografato vicino a Bakhmut.
KREUZLINGEN / CHASIV YAR - La foto è stata scattata il 18 febbraio 2023 dal fotografo di guerra spagnolo Jose Colon, nella cittadina di Chasiv Yar a pochi chilometri da Bakhmut. Il fotografo ha pubblicato lo scatto sul suo profilo Instagram: ritrae un veicolo blindato da ricognizione "Eagle I" prodotto dall'azienda Mowag di Kreuzlingen (Turgovia) e di proprietà del gruppo statunitense General Dynamics Land Systems. Lo riporta la NZZ.
Il divieto di riesportazione - La Svizzera sta adottando una linea dura sul trasferimento di materiale bellico all'Ucraina. La legge sull'esportazione vieta il trasferimento di attrezzature militari a Stati in guerra. Il Consiglio federale giustifica il suo rifiuto con una rigida interpretazione della legge sulla neutralità.
In Occidente vige incomprensione per la postura della Svizzera. Il Parlamento sta attualmente lottando per trovare un compromesso. Martedì, il Consiglio degli Stati ha deciso di fare una pausa di riflessione e di ascoltare gli esperti. Ne testimonia il recente incontro tra la ministra della Difesa Viola Amherd e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.
La vendita dei blindati - la Danimarca ha acquistato 36 veicoli "Eagle I" negli anni '90. Un portavoce del Ministero della Difesa danese ha dichiarato alla NZZ che la Danimarca non ha ceduto alcun veicolo "Eagle I" all'Ucraina. Tuttavia, 27 di questi sono stati venduti a una società tedesca nel 2013. Secondo il ministero, ciò è avvenuto in accordo con le autorità svizzere.
A quanto pare, alcuni dei veicoli blindati sono arrivati in Ucraina direttamente o indirettamente dalla società tedesca. Secondo il Ministero della Difesa danese, l'acquirente ha firmato una cosiddetta dichiarazione di non riesportazione. Si tratta ora di stabilire se l'azienda tedesca abbia violato la suddetta dichiarazione.
La Confederazione indaga - La Segreteria di Stato dell'economia (Seco) è responsabile del controllo delle esportazioni di materiale bellico. «La Seco sta prendendo molto sul serio la segnalazione», ha dichiarato alla NZZ il portavoce Fabian Maienfisch. «Faremo tutte le indagini necessarie nel più breve tempo possibile ed esamineremo la situazione», ha poi aggiunto.
Un portavoce della General Dynamics Land Systems in Germania ha dichiarato alla NZZ che: «L'azienda non è in possesso di informazioni certe e non partecipa a speculazioni». Ma «osserva e rispetta tutte le direttive legali sulle esportazioni dei Paesi in cui opera».