Dopo il crollo causato dalla pandemia il numero di iscritti è tornato a salire, ma senza eguagliare i numeri pre-Covid
ZURIGO - Sebbene la pandemia sia superata e non vi siano più restrizioni, il settore svizzero delle palestre continua a soffrire: dopo un calo del 6,6% del numero di membri nel 2020 e del 12% nel 2021, stando a uno studio di Swiss Active (la Comunità d'interessi dei fitness in Svizzera), le strutture hanno registrato una progressione dell'11,7% nel 2022 (a 1,2 milioni). Non sono però riuscite ad eguagliare la frequentazione di prima della crisi del coronavirus (1,4 milioni nel 2019).
Le donne costituiscono una lieve maggioranza, con il 50,4% dei membri. Per quanto riguarda la fascia d'età, le categorie più rappresentate (28%) sono quelle tra i 20 e i 30 anni. Il 25,5% ha tra i 30 e i 40 anni, mentre il 16,4% è costituito da persone tra i 40 e i 50 anni.
Anche il numero di strutture è diminuito, passando da 1'380 a fine 2019 a 1'283 a fine dicembre 2022.
I gestori di questi centri rimangono ottimisti e il 99% di essi punta su un miglioramento della sua situazione finanziaria nei prossimi 12 mesi. «"Il settore si trova sulla buona strada per riprendersi dalla battuta d'arresto della pandemia di coronavirus», ha spiegato Swiss Active nello studio. L'anno scorso il fatturato totale del settore si attestava a 1,03 miliardi di franchi.
Il 38,6% dei centri fitness in Svizzera propone un allenamento sportivo e un miglioramento della condizione fisica, mentre il 31,6% si dedica alla salute e alla prevenzione delle malattie. Un quarto sfrutta le tendenze in atto nella società o si posiziona su una clientela agiata. Una minoranza (4,8%) si interessa al rilassamento e all'equilibrio psicofisico.