L'esperta: «Solo con il dialogo si permette agli adolescenti di sviluppare le conoscenze necessarie» per crescere in armonia.
GINEVRA - Adolescenza significa anche educazione sessuale. Quante volte i genitori hanno temuto l'arrivo di questo periodo? O quante volte tra imbarazzo e timore di affrettare i tempi si sceglie di rimanere in silenzio?
Procrastinando il momento, infatti, non si fa altro che rimandare una presa di coscienza e di responsabilità verso il proprio corpo e la propria persona. Da non sottovalutare, tra l'altro, le malattie sessualmente trasmissibili (MST): basta poco per contrarle. Ecco dunque che è necessario instaurare un dialogo aperto ed educativo, per accrescere consapevolezza nei figli adolescenti.
Amici, smartphone, immagini pornografiche
«Secondo uno studio del 2018 sulla salute sessuale dei giovani adulti in Svizzera, la principale fonte di informazione è la loro cerchia di amici. Al secondo posto, i giovani che si identificano come femmine mettono la madre, mentre quelli che si identificano come maschi citano la scuola», ha dichiarato Sara Arsever, internista generale e responsabile dell'Unità di Salute Sessuale e Pianificazione Familiare (USSPF) degli Ospedali Universitari di Ginevra (HUG) alla Tribune de Genève (Tdg). «Poi c'è Internet - ha aggiunto, «che, attraverso gli smartphone, può portare all'esposizione di immagini pornografiche. Un terzo dei minori di 12 anni è probabilmente esposto a tali immagini».
A ogni età le sue risposte
Su una questione Arsever è certa: «Il contenuto delle spiegazioni deve essere adattato allo sviluppo psicosessuale del giovane interessato». «I bambini in età prescolare hanno poche inibizioni, soprattutto per quanto riguarda i loro organi sessuali. A poco a poco, capiscono che non devono più parlarne e si adattano al comportamento atteso dagli adulti. Non è facile, quindi, riaprire il dialogo con un adolescente in un momento in cui non solo prova un certo disagio corporeo, ma cerca anche di prendere le distanze dai genitori», ha detto al quotidiano ginevrino.
Quale approccio scegliere?
Mentre un tempo lo scopo principale consisteva nel regolare la morale e controllare il comportamento, oggigiorno si opta sempre più per un «approccio olistico e sessuofobico che consente alle persone di sviluppare le capacità per sentirsi bene con la propria salute sessuale». Insomma, affinché l'educazione alla sessualità abbia successo, bisogna considerare il soggetto nel suo insieme e dunque il suo benessere fisico, psicologico, socio-culturale e le attività sessuali in accezione positiva per permettere di sviluppare una sessualità responsabile.
Rendere più consapevoli per prevenire MST e gravidanze indesiderate
Indossare un preservativo per prevenire una gravidanza o una MST spesso può essere complicato. Consiste infatti in un atto che «implica competenze psicosociali ed emotive che richiedono conoscenza di sé, del proprio corpo e degli altri», ha spiegato Sara Arsever.
Le conoscenze acquisite in questo ambito aiutano a prevenire pericoli, proteggere la propria privacy e a promuovere lo sviluppo personale. Per raggiungere questo traguardo è giusto quindi dialogare, verbalizzare e trovare la giusta via per parlare ai propri figli nel modo più semplice possibile.