Florian Hebeisen, FSAG (Federazione svizzera delle associazioni giovanili): «Gioca un ruolo decisivo nello sviluppo di competenze»
BERNA - In Piazza federale va in scena lo scambio degli anelli tra due studentesse: un gesto simbolico (ma anche di sprono ai governanti) per far tornare insieme la Svizzera e Erasmus +, il più grande programma di scambio culturale europeo, da cui la Confederazione uscì proprio il 9 febbraio di dieci anni fa dopo un'iniziativa popolare in tema di immigrazione.
Le rappresentanze giovanili riunitesi oggi (9 febbraio) davanti alle stanze della politica, «chiedono l'adozione di un mandato di finanziamento» da parte del Consiglio federale cui chiedono di «inviare segnale chiaro per portare avanti i negoziati con l'UE e garantire il reintegro della Svizzera nel programma di mobilità».
Che il Paese di Guglielmo Tell torni dunque far parte dei Paesi inglobati nel programma Erasmus +, è l'invito. «Nel dicembre 2023 è stato adottato il mandato negoziale con l'UE - scrive in una nota la FSAG - il che significa che le possibilità di una rinnovata partecipazione della Svizzera a Erasmus+ sono ora nuovamente intatte. A differenza del programma di ricerca Horizon Europe, per il quale il messaggio sul finanziamento della piena adesione è stato presentato già nel 2020 - spiegano - il Consiglio federale non ha ancora presentato un messaggio corrispondente per Erasmus+. Dopo la ripresa dei negoziati a Bruxelles, è ora necessario definire il percorso politico interno», ha anche dichiarato Nadège Widmer, copresidente dell'Unione Svizzera degli e delle Universitari-e (USU), durante la conferenza stampa tenutasi oggi. «Il Consiglio federale è quindi invitato a presentare al più presto un messaggio sul finanziamento di Erasmus+».
Le organizzazioni giovanili hanno voluto sottolineare questa richiesta proprio con una cerimonia di fidanzamento simbolica in Piazza federale. «La Svizzera deve segnalare all'UE un chiaro sì alla piena partecipazione a entrambi i programmi», ha sottolineato Johanna Kral di Intermundo. Il valore aggiunto dei soggiorni all'estero per la formazione professionale ma anche per l'economia sono sottolineati anche da Florian Hebeisen della stessa FSAG: «Una cosa è chiara: la partecipazione a programmi di scambio gioca un ruolo decisivo nello sviluppo di competenze interculturali, professionali e personali» ha detto.
Queste esperienze rafforzano «in modo significativo le opportunità sul mercato del lavoro e gli studenti che partecipano a Erasmus+ hanno un rischio inferiore del 50% di essere disoccupati un anno dopo l’ottenimento del diploma. Erasmus+ garantisce la presenza di condizioni quadro ottimali per i soggiorni all'estero. Nell'ambito di Erasmus+ vengono sviluppate, tra l'altro, reti, forme di mobilità e di cooperazione, nonché strumenti di gestione».
L'attuale soluzione svizzera - per FSAG - è inadeguata : «Negli ultimi 10 anni - spiegano - Erasmus+ ha sviluppato in modo strategico e deciso la sua offerta (introduzione di nuove forme di mobilità, scambi con un solo clic con l'app Erasmus) per rispondere meglio alle esigenze delle giovani generazioni. La soluzione svizzera non è stata in grado di tenere il passo con molti di questi sviluppi e l’aggiornamento del programma è diventato più complessa. Ad esempio, il programma Erasmus+ a livello universitario svizzero, il SEMP, è molto più complicato dal punto di vista amministrativo: ogni università deve negoziare individualmente gli scambi con i partner europei, il che richiede un notevole impegno. Nel caso dell'Università di Zurigo, ci sono non meno di 400 contratti individuali. Inoltre, la scelta delle università è notevolmente limitata».
Il reintegro della Svizzera a Erasmus+ «porta un significativo valore aggiunto per l'istruzione universitaria, la formazione professionale e la formazione extrascolastica. Erasmus+ crea preziose sinergie per gli istituti di istruzione - sottolineano - facilitando la realizzazione di progetti transfrontalieri con partner europei. In questo modo è possibile sviluppare moduli e corsi congiunti e creare reti a livello europeo. La piena associazione consente la partecipazione illimitata a tutti i programmi e garantisce l'accesso illimitato a tutti i database e gli strumenti di mobilità».