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SVIZZERA/STATI UNITIUna vittoria di Trump, cosa significherebbe per la Svizzera?

10.03.24 - 00:00
C'è chi è preoccupato, chi meno. Con il suo secondo mandato la nostra sicurezza potrebbe risultane indebolita, persino l'economia.
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Fonte Tages-Anzeiger
Una vittoria di Trump, cosa significherebbe per la Svizzera?
C'è chi è preoccupato, chi meno. Con il suo secondo mandato la nostra sicurezza potrebbe risultane indebolita, persino l'economia.

BERNA/WASHINGTON - Solo Joe Biden si frappone fra Donald Trump e il suo secondo mandato alla Casa Bianca. Ma cosa dovrebbe aspettarsi la Svizzera se il tycoon dovesse venire rieletto? Il populista farà saltare la democrazia americana e l'ordine europeo instaurato dopo lo scoppio della guerra in Ucraina? Il Tages Anzeiger ha tentato di dare una risposta a questi interrogativi.

Secondo il quotidiano del gruppo Tamedia, l'elezione di Trump rappresenterebbe una brutta notizia per la sicurezza svizzera. Il repubblicano promette infatti di porre fine alla guerra in un giorno e di bloccare gli aiuti. Ciò significa che lascerebbe cadere l'Ucraina e con lei, l'Europa e, quindi, la Svizzera. Il Vecchio Continente si troverebbe dunque ad affrontare una Russia rafforzata, ma anche centinaia di migliaia di rifugiati. I Paesi sarebbero quindi costretti a investire maggiormente nella loro sicurezza.

Tra i piani di Trump ci sarebbero poi lo smantellamento ulteriore dei forum multilaterali dell'Onu, nonché gli accordi per la protezione del clima. La rielezione di Trump implicherebbe ancora una volta un ulteriore indebolimento della democrazia statunitense, alla luce del tentativo del tentativo di insurrezione nel 2021. Una situazione non auspicata dalla Confederazione che desidera piuttosto un sistema giuridico stabile.

A pensarla in modo differente è però l'ex consigliere federale, Ueli Maurer, secondo cui la Svizzera, intesa come comunità imprenditoriale, va più d'accordo con i repubblicani che con i democratici, ha detto in un'intervista. Alcuni stanno riaccendendo le speranze riguardo a un accordo di libero scambio.

Un rischio per l'export - Quel che è chiaro è che i rapporti con Stati Uniti sono fondamentali per la Svizzera: sono il partner commerciale più importante dopo la Germania dal 2021. Un sesto delle esportazioni sono dirette proprio qui e la metà è costituita da prodotti farmaceutici. Inoltre, un quinto degli investimenti diretti, ovvero 250 miliardi di franchi svizzeri, viene investito nel Paese dove tutto è possibile.

Tuttavia, stando ai primi rapporti diffusi, tra le proposte di Trump rientra anche una tariffa d'importazione pari al 10%: un rischio per l'industria svizzera. Sembra poi sfumare l'accordo di libero scambio: l'abbassamento delle tariffe per l'agricoltura statunitense, inoltre, è inaccettabile per gli agricoltori svizzeri.

Scendere a patti con il tycoon - Sotto la guida di Biden, l'economia statunitense sta crescendo più velocemente che sotto Trump; la Svizzera ha potuto liquidare velocemente l'affaire Credit Suisse e ha concluso nuovi accordi sui prodotti farmaceutici, sui dati bancari e ha rafforzato la cooperazione della scienza.

Insomma, conclude il Tages-Anzeiger, il pericolo per il nostro Paese è lo stesso sia che venga rieletto Biden o Trump. In caso di vittoria del magnate, ad ogni modo, fintanto che non seguirà i suoi impulsi più bassi, la Svizzera dovrebbe comunque essere in grado di scendere a patti con lui.

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