Il Nazionale questo giovedì si è allineato agli Stati confermando il budget dell'ente di promozione per la cultura.
BERNA - Pro Helvetia deve poter continuare le sue attività all'estero senza ostacoli finanziari. Con 106 voti a 79, oggi il Nazionale ha mantenuto, seguendo il parere degli Stati, il budget di 187 milioni di franchi previsto per la fondazione tra il 2025 e il 2028.
Globalmente, per la cultura è previsto l'investimento di quasi un miliardo di franchi.
La settimana scorsa, la Camera del popolo aveva invece rivisto al ribasso di 6,5 milioni i fondi per Pro Helvetia, in gran parte a causa di attività giudicate "problematiche" in Russia. Questo nonostante la fondazione avesse dichiarato che avrebbe chiuso il suo ufficio di Mosca entro la fine dell'anno.
Un taglio inopportuno - Lunedì gli Stati avevano giudicato inopportuno il taglio, perché avrebbe messo in pericolo le attività della fondazione all'estero. Oggi, una minoranza guidata dal Sylvain Freymond (UDC/VD) ha tentato invano di relativizzare l'entità del taglio al budget totale di Pro Helvetia. Secondo il democentrista, la decurtazione non segnerebbe la fine della fondazione.
Vari oratori, nonché la ministra della cultura Elisabeth Baume-Schneider, hanno sottolineato che il budget destinato alle antenne della Fondazione all'estero è di 36,3 milioni di franchi. Una diminuzione di 6,5 milioni avrebbe rappresentato un taglio del 15%. E alla fine la maggioranza del plenum ha seguito queste argomentazioni.
In totale, per il budget culturale 2025-2028 è previsto quasi un miliardo di franchi. Circa 210 milioni andranno al cinema e 139 milioni al Museo nazionale svizzero. I fondi rimanenti sono destinati alla promozione culturale (159 milioni), alla conservazione dei monumenti (126 milioni), alle lingue (80 milioni) e al trasferimento di beni culturali (3 milioni).
Rinviata la discussione su opere d'arte saccheggiate - I due rami del Parlamento hanno invece rinviato la discussione sull'istituzione di una Commissione per il patrimonio culturale storicamente problematico in relazione al periodo coloniale e al nazionalsocialismo.
A differenza della Camera del popolo, quella dei cantoni vuole sancire nella legge che questo nuovo organo sarà attivo solo su richiesta e con l'accordo di tutte le parti. Per il Nazionale essa dovrebbe invece poter essere convocata anche unilateralmente.
Le due Camere hanno quindi deciso che questi aspetti, che non fanno l'unanimità, devono essere approfonditi. Delle audizioni si svolgeranno da qui alla fine dell'anno.