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SVIZZERA/RUSSIALe spie russe a caccia di materiali per armi chimiche in Svizzera

13.10.24 - 08:02
Coinvolti un trafficante d'armi di Berna e un'azienda di Basilea
Foto Deposit
Fonte TAGES-ANZEIGER
Le spie russe a caccia di materiali per armi chimiche in Svizzera
Coinvolti un trafficante d'armi di Berna e un'azienda di Basilea

BERNA - Un diplomatico russo che si procurava materiali per armi chimiche e munizioni per i cecchini. Fino a quando i servizi segreti svizzeri del FIS scoprono che quell'uomo registrato dalla Federazione russa sul suolo elvetico come un "dipendente del personale amministrativo", in realtà si occupava di altro.

Ma che fine hanno fatto quelle munizioni di precisione e le pericolose tecnologie di laboratorio? Se lo chiede il Tages-Anzeiger in un articolo in cui riporta alla luce la vicenda che ha avuto inizio la scorsa primavera.

Gli scambi di materiale avvenivano in un parcheggio di Berna e il diplomatico - diplomato non in finanza e marketing ma in un centro del servizio segreto russo GRU - all'accademia militare

Ma cosa stava esattamente procurando in Svizzera il servizio segreto militare russo? «Resta un mistero» scrive il Tages. «L'unica cosa certa è che il negozio specializzato di Basilea vendeva tecnologia che poteva essere utile per la produzione di agenti di guerra biologici e chimici. Le attrezzature e gli accessori sono quindi soggetti a severi controlli sulle esportazioni. Non possono essere esportati in Russia o in altri Paesi in guerra».

Lo 007 scoperto dai servizi svizzeri aveva cercato di camuffare la sua posizione andando a lavorare non alla missione ONU di Ginevra ma «presso un'agenzia commerciale sopra la stazione ferroviaria di Berna». Con le spie russe la Confederazione aveva già avuto delle esperienze in passato (famoso è il caso degli 007 che in Svizzera avevano pianificato azioni criminose poi portate a termine) e stavolta l'intelligence elvetica non si è fatta trovare impreparata.

E così scopre i traffici tra un commerciante bernese e il falso agente commerciale russo: in un parcheggio avveniva lo scambio di munizioni di precisione per cecchini adatte per specifiche operazioni. In più, lo 007 scoperto dal Fis, avrebbe fatto su e giù dalla Svizzera nord-occidentale per rifornirsi di materiale e tecnologie utili per produrre armi chimiche.

Dopo mesi di sorveglianza sono stati aperti due procedimenti per il perseguimento dei reati di spionaggio. Inoltre sono state perquisite sia la residenza del trafficante d'armi bernese che il laboratorio tecnologico di Basilea. Armi e dispositivi però lo 007 russo li aveva portati nella sede dell'agenzia commerciale russa, dove però le autorità elvetiche «possono entrare dopo solo previa autorizzazione».

Non è chiaro - scrive il Tages - «dove si trovino ora le merci potenzialmente pericolose». C'è di più: pur il DFAE avendo alla Russia di far tornare a Mosca il funzionario, non l'ha dichiarata persona indesiderabile, afferma il TAGI. I due procedimenti penali per ora vanno avanti senza l'accusato più importante, che non si sa se effettivamente sia tornato a Mosca. Nella casa in cui viveva il TAGI afferma di avere trovato nella cassetta delle lettere altri due nomi russi.

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