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Il racconto di una 17enne che è stata fermata in seguito alle manifestazioni contro l’evento “Miss Svizzera”
BERNA - Sabato, a margine dell’evento “Miss Svizzera”, diverse persone hanno manifestato contro il sessismo e l’esibizionismo associati a questo tipo di competizione. La polizia ha arrestato venti persone, tra questi nove giovani socialisti. Secondo la Gioventù Socialista (JUSO) questa azione di polizia è stata "sproporzionata".
La testimonianza di una manifestante di 17 anni sembra sostenere la tesi del gruppo. "Mi sono dovuta spogliare completamente alla stazione di polizia. Quando ho chiesto di usare il bagno, una persona si è avvicinata per sorvegliarmi e ha riso in modo beffardo", ha raccontato la giovane. Lei e gli altri diciannove arrestati hanno subito perquisizioni corporali.
Gli arresti preoccupano i politici bernesi, nei prossimi giorni verranno inviate due interpellanze. La consigliera comunale Seraina Patzen vuole che le autorità bernesi prendano posizione. A livello cantonale, il membro del Gran Consiglio Hasim Sancar chiede spiegazioni: "Sono rimasto scioccato quando ho saputo quanto è accaduto nella notte fra sabato e domenica". Secondo il politico questa azione ha avuto l’unico scopo di umiliare i manifestanti.
La polizia cantonale di Berna sta prendendo queste accuse molto seriamente: "Abbiamo deciso di valutare se il comportamento degli agenti è stato corretto o meno". Il comandante ha chiesto alla giustizia bernese di esaminare il caso. "L’obiettivo ora è quella di stabilire se e quanto le perquisizioni fossero giustificate", afferma Jonas Weber, professore di diritto penale presso l'Università di Berna. "Queste misure si giustificano solamente se gli agenti hanno motivo di credere che sia stato commesso un crimine. La procedura è inoltre giustificata se è messa in atto per evitare un crimine”.
