Gli attivisti hanno opposto resistenza passiva, ma lo sgombero è avvenuto tutto sommato nella calma
ZURIGO - Attivisti per il clima hanno bloccato questa mattina le entrate di Credit Suisse, sulla centralissima Paradeplatz a Zurigo, e di UBS a Basilea. Nella città sulla Limmat 64 attivisti sono stati prelevati dalle forze dell'ordine e posti in stato di fermo.
Gli attivisti hanno opposto resistenza passiva, ma lo sgombero è avvenuto tutto sommato nella calma, ha fatto sapere la polizia cittadina di Zurigo.
Secondo una reporter di Keystone-ATS, al sit-in nella città sulla Limmat hanno preso parte circa 70 persone, che alle 6:30 del mattino hanno iniziato a bloccare gli ingressi della grande banca con biciclette e vasi di fiori.
La polizia ha iniziato lo sgombero verso le 9.30 del mattino. L'operazione per liberare l'ingresso principale e altre tre entrate laterali si è protratta fino alle 13:00.
In tutto sono 64 le persone fermate e portate ai posti di polizia per essere interrogate. Si tratta di 30 donne e 34 uomini di età compresa tra i 15 e i 65 anni, che sono stati deferiti davanti al gruppo antisommossa del Ministero pubblico e, in due casi, davanti al giudice dei minorenni. A quanto si è appreso, diversi attivisti provengono dall'estero e alcuni dalla Svizzera romanda.
L'azione era organizzata dal collettivo "Climate Justice", che in un post su Twitter accusa le grandi banche svizzere di finanziare azioni dannose per il clima. I dimostranti chiedono alla piazza finanziaria svizzera di ritirare immediatamente qualsiasi investimento nel carbone, nel petrolio e nel gas.
Un'azione analoga si è tenuta anche a Basilea, davanti all'entrata di UBS sulla Aeschenplatz. La polizia della città renana ha iniziato verso le 14:15 le operazioni di sgombero delle decine di attivisti distesi su materassini.