Ai manifestanti sono state inflitte pene pecuniarie - con la condizionale - per coazione, violazione di domicilio, danneggiamento e impedimento di atti dell'autorità. Ma non sono state accettate
ZURIGO - Gli attivisti in difesa del clima che a Zurigo e Basilea hanno bloccato le entrate delle banche Credit Suisse e UBS hanno deciso di far ricorso ai tribunali, poiché non accettano le punizioni che sono state loro inflitte. In entrambe le città ci sarà quindi un processo.
Ai manifestanti sono state inflitte pene pecuniarie - con la condizionale - per coazione, in alcuni casi anche per violazione di domicilio, danneggiamento e impedimento di atti dell'autorità.
Gli ecologisti hanno però comunicato oggi di non accettare la sentenza e di aver fatto ricorso. Il collettivo Climate Justice vuole che le pene vengano annullate. Un attivista rimane tra l'altro al momento in detenzione a Zurigo, poiché la sua identità non è stata ancora stabilita. Non è chiaro quando verrà rilasciato.
La scorsa settimana i manifestanti avevano bloccato l'entrata del Credit Suisse sulla Paradeplatz di Zurigo e di UBS a Basilea, non lontano dal centro storico. In seguito all'intervento di polizia a Zurigo sono state fermate 64 persone (tre minorenni) e a Basilea 19.
Le azioni sono state organizzate da Climate Justice, che attraverso i social ha accusato le grandi banche di finanziare azioni dannose per il clima. I dimostranti chiedono alla piazza finanziaria svizzera di ritirare immediatamente qualsiasi investimento nel carbone, nel petrolio e nel gas.