La situazione in Svizzera: tutte le misure prese per fronteggiare il virus
AARAU - È stato registrato un secondo caso positivo al coronavirus in Svizzera. Si tratta di un residente nel canton Argovia, dove in totale sono state sottoposte al test 29 persone. 24 di queste sono risultate negative, gli altri cinque sono ancora in corso di analisi.
Il medico cantonale ha detto all'AZ: «Abbiamo un test positivo e stiamo aspettando una conferma». Questa arriverà solo giovedì. Il campione sarà analizzato anche dal centro di riferimento di Ginevra, come da prassi.
La persona è in stato di isolamento. Secondo la dottoressa cantonale Yvonne Humbel, il paziente ha trascorso una giornata nel Nord Italia e in seguito è tornato in Svizzera. Ha notato i sintomi tre giorni dopo.
La Svizzera prende le sue misure per fronteggiare il virus - Diverse misure sono state prese oggi in Svizzera all'indomani del primo malato confermato di coronavirus in Ticino. Altri casi sospetti sono stati segnalati, tra cui proprio quello molto probabile in Argovia.
«Seguiamo da vicino l'evoluzione della situazione», ha indicato oggi a Berna il ministro della sanità Alain Berset. «Siamo ben preparati per affrontare una situazione che sappiamo essere difficile da controllare», ha aggiunto.
Dieci laboratori sul territorio elvetico, di cui uno in Ticino, sono stati attrezzati per eseguire le analisi di laboratorio. Finora l'unico si trovava a Ginevra. Ora si potranno fare mille test al giorno.
Il primo caso di coronavirus rilevato ieri in Ticino, «non è una sorpresa in sé, lo abbiamo sempre detto: alcuni casi possono esserci e ci saranno in Svizzera, ciò non cambia il dispositivo che abbiamo messo in atto nella Confederazione. Ma dobbiamo essere pronti a reagire rapidamente e in maniera adeguata. La situazione può evolvere ogni giorno e dovremo prendere le misure che riterremo più efficaci», ha detto Berset.
In Ticino, prima regione della Svizzera toccata dal coronavirus, il Consiglio di Stato ha deciso di annullare tutte le festività del carnevale. Le due partite di hockey su ghiaccio di Ambrì e Lugano in programma venerdì e sabato saranno inoltre giocate senza spettatori.
Le scuole riprenderanno invece lunedì come previsto. Ci sarà però il divieto di gite all'estero. Ieri intanto è stato predisposto il coprifuoco, ossia il divieto di libera uscita, per le reclute dell'esercito di stanza a Airolo, Monteceneri e Isone.
Casi sospetti sono segnalati anche a Neuchâtel, dove alcune persone che hanno viaggiato nella regione di Milano si sono lamentate di problemi respiratori. Tra di loro ci sono tre bambini. Si trovano in quarantena a casa e le loro condizioni cliniche non destano preoccupazioni. Uno si è recato all'asilo nido quando aveva sintomi. Per precauzione, tutti i bimbi che sono stati in contatto con lui sono stati messi in quarantena fino al risultato del test, previsto entro giovedì.
A Tenerife, nelle isole Canarie (Spagna), diversi svizzeri sono stati posti in quarantena in un hotel, dopo che clienti italiani dello stabilimento sono risultati positivi al coronavirus. I cittadini elvetici stanno bene, ha precisato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
La linea telefonica d'emergenza attivata dalle autorità elvetiche sul coronavirus è intanto stata presa d'assalto, ha indicato oggi Medgate. Le domande più frequenti concernono i viaggiatori o le misure igieniche.
Una trentina di collaboratori rispondono alle domande in tre lingue nazionali. Molte riguardano i viaggi, prima verso l'Asia e ora anche verso l'Italia. Le autorità svizzere non emettono restrizioni di viaggi, ma «non raccomandano i soggiorni in Cina», ricorda Medgate.
E sempre a causa del coronavirus, le autorità italiane hanno deciso di sospendere, fino a nuovo avviso, la presa a carico di richiedenti l'asilo nel quadro del sistema Dublino. La decisione ha costretto la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) a sospendere i trasferimenti previsti. Le dieci persone interessate per il momento rimarranno quindi nei centri d'asilo della Confederazione o nelle strutture cantonali.