L'ex compagna ha sporto denuncia a Ginevra nel 2023
GINEVRA - La procura francese ha chiesto alla Svizzera ulteriori informazioni sulle accuse mosse al fondatore di Telegram Pavel Durov. È accusato di aver commesso "atti di violenza" contro uno dei suoi figli, non solo in Francia ma anche sul territorio elvetico. È stato Forbes a riferirne per primo. Le accuse sono state mosse da Irina Bolgar, ex compagna del miliardario di origine russa e madre del bambino. La donna ha sporto denuncia presso un tribunale di Ginevra nel marzo 2023.
Il figlio avrebbe sofferto di ansia - Secondo i documenti della causa, Durov è accusato di aver usato violenza contro il figlio minore in diverse occasioni tra il 2021 e il 2022. In un caso avrebbe minacciato di ucciderlo. Bolgar ha dichiarato che la relazione tra lei e Durov è durata dall'inizio del 2013 al 2022. I due hanno avuto tre figli, che ora vivono in Svizzera. Sebbene l'unione non sia mai stata registrato ufficialmente, i figli sono stati riconosciuti da Durov e portano il suo cognome, ha dichiarato Bolgar.
La denuncia sostiene anche che il bambino in questione ha avuto «ansia» e «disturbi del sonno reiterati» dopo i presunti incidenti. Il bambino soffriva anche di enuresi (ovvero bagnava il letto) e aveva incubi. Bolgar sostiene inoltre che Durov si era impegnato per iscritto a contribuire con 150mila euro al mese al mantenimento suo e dei bambini. Nella denuncia si legge anche che il fondatore di Telegram non ha contatti con i figli dal settembre 2022 e che le carte bancarie da lui fornite sono state bloccate. Gli avvocati dell'imprenditore non hanno ancora commentato le accuse.
Arresto a Parigi - Durov, nato nel 1984 nell'allora Unione Sovietica, è conosciuto anche come il "Mark Zuckerberg della Russia". Ha lasciato il Paese nel 2014 e ora vive a Dubai, dove ha sede Telegram. Ha anche la cittadinanza francese. Lo scorso luglio ha dichiarato di essere il padre biologico di oltre 100 bambini. È stato arrestato sabato all'aeroporto di Le Bourget, vicino a Parigi. È accusato di aver utilizzato Telegram per varie attività criminali. Tra queste, frode, traffico di droga, cyberbullismo e crimine organizzato. Il 39enne è anche accusato di promuovere il terrorismo.