I criminali informatici, in una recente serie di mail, mostra anche una foto del portone del ricattato. Le spiegazioni della polizia.
SVIZZERA - Una mail di ricatto che contiene non solo nome, cognome e numero di telefono, ma anche foto (apparentemente) scattate dalla strada, del portone della propria casa.
È questa la nuova, e anche abbastanza preoccupante, modalità di truffa segnalata sul portale nazionale della Polizia cantonale zurighese, CyberCrimePolice.ch.
Nelle suddette lettere di ricatto digitali i criminali sostengono «di aver infettato i computer delle loro potenziali vittime con malware e di aver effettuato registrazioni video intime dell'utente, utilizzando la fotocamera integrata nel computer».
Ottenendo in questo modo immagini compromettenti che verranno svelate in caso non venga pagato un riscatto se non si paga una cifra importante (1950 dollari, un uno dei casi segnalati) da versare in Bitcoin.
A parte l'entrata in materia, quindi, sembrerebbe proprio una “sextortion“ da manuale. Quindi il procedimento è quello di sempre: mai rispondere, bloccare l'indirizzo e cancellare.
Ma come fanno i ricattatori a sapere tutte queste cose? In generale, riporta la Polizia, si tratta di informazioni che arrivano da “leaks” di dati e che vengono poi immagazzinati in pacchetti che possono essere recuperati su Darknet. In caso vi fosse arrivata una email di questo tipo, resta una buona idea aggiornare la propria password di sicurezza.
E per quanto riguarda l'elemento più inquietante, ovvero la foto della porta di casa? Spesso è generata automaticamente, partendo dall'indirizzo "trafugato" e catturata attraverso GoogleMaps. Quindi, tranquilli, nessuno è davvero passato a fotografarla.