Il presidente Ruedi Blumer è molto soddisfatto dall'esito della votazione: «La massiccia approvazione è importante in vista dell'attuazione»
BERNA - Il chiaro sì delineatosi oggi alle urne per il decreto federale relativo alle vie ciclabili è «un successo su tutta la linea», secondo il presidente dell'Associazione traffico e ambiente (ATA) Ruedi Blumer. La massiccia approvazione emersa è importante in vista dell'attuazione dell'articolo costituzionale.
L'iniziativa - ritirata dopo che il Consiglio federale e il Parlamento hanno elaborato il controprogetto oggi sottoposto a votazione - avrebbe obbligato la Confederazione a promuovere finanziariamente le piste per la bicicletta. Secondo il testo approvato oggi invece, Berna «può» sostenere la costruzione di simili reti. «Il fatto che abbia ricevuto oltre il 70% di approvazione, dimostra che si vuole una forte promozione delle vie ciclabili», ha riferito Blumer all'agenzia Keystone-ATS.
Diverse lacune devono ora essere colmate, visto che - secondo Blumer - oggi la Svizzera per certi versi è un Paese in via di sviluppo in termini di ciclismo. "Abbiamo bisogno di una rete ciclistica coesa, una separazione del traffico ciclistico e motorizzato e un aumento delle vie ciclabili".
Le città come Friburgo in Brisgovia, dove le autorità da anni cercano di migliorare la situazione per i ciclisti, sono dei modelli da seguire, ha affermato. In Svizzera è necessario migliorare diversi punti pericolosi.
Per quanto riguarda invece le biciclette elettriche, secondo Blumer, quelle lente possono essere trattate come normali biciclette, ma non quelle veloci. Secondo lui le e-bike veloci non devono viaggiare sulle piste ciclabili. La differenza tra queste e le biciclette normali è ormai maggiore rispetto a quella che sussiste fra i mezzi elettrici veloci e il traffico motorizzato, ha detto Blumer, aggiungendo che sono dunque necessarie nuove regole.