Il segretario dell'associazione contadina Uniterre ha parlato della bocciatura all'iniziativa per la sovranità alimentare: «Non sono ovviamente soddisfatto»
BERNA - È da far risalire alla campagna «allarmistica» messa in atto dagli oppositori l'affondamento progressivo dell'iniziativa per la sovranità alimentare, bocciata oggi in votazione. Ne è convinto Mathias Stalder, segretario dell'associazione contadina Uniterre.
Il coordinatore dell'iniziativa - sollecitato da Keystone-ATS - si è detto «ovviamente non soddisfatto» del risultato scaturito dalle urne. Il sostegno al testo, inizialmente piuttosto consistente, è andato via via affievolendosi, fino alla netta sconfitta odierna.
Il comitato «non ha chiesto nulla di impossibile», ha proseguito Stalder, ma gli avversari sono riusciti a far cambiare idea ai cittadini ventilando, in caso di approvazione, un aumento dei costi dei prodotti e una riduzione della libertà di scelta per i consumatori. Argomentazioni, a suo avviso, che non corrispondono alla verità.
Tra l'altro, non sarebbe stato necessario costituire un apparato di controllo di grandi dimensioni, in quanto meccanismi di sorveglianza analoghi esistono già nell'Unione europea, ha dichiarato Stalder.
Questi ha inoltre sottolineato come i contrari avessero l'appoggio dei grandi dettaglianti, considerati dall'opinione pubblica credibili, mentre i contadini non erano uniti in favore dell'iniziativa. Secondo Stalder, ciò è da far risalire anche alla posizione di un importante attore, vale a dire l'UDC, ostile al testo. Per il segretario di Uniterre, alcuni agricoltori, esprimendo la propria avversità, «si sono tirati la zappa sui piedi».