La partecipazione alle votazioni federali non ha raggiunto il 37%. Nel novembre del 2012 era però stato solo il 27% degli aventi diritto a esprimersi sulla legge sulle epizoozie
BERNA - Le piste ciclabili e l'agricoltura non hanno invogliato gli svizzeri a recarsi alle urne. La partecipazione alle votazioni federali di questo fine settimana non ha raggiunto il 37%. Non si tratta però di un record negativo.
Sciaffusa, dove la partecipazione al voto è obbligatoria, è in testa alla classifica con quasi il 59% di elettori che si sono recati alle urne. In cinque cantoni il tasso è stato fra il 40 e il 45%: Zugo, Obvaldo, Nidvaldo, Basilea Città e Ticino. A Lucerna e Glarona la partecipazione invece è stata inferiore al 30%.
Le cifre odierne sono in contrasto con i risultati delle ultime votazioni. In marzo il 54% dei cittadini aveva partecipato allo scrutinio su "No Billag" e nel settembre 2017 la riforma delle pensioni aveva attirato alle urne il 46% degli svizzeri. I tassi di partecipazione non sono mai scesi sotto il 40% l'anno scorso e la media dal 1971 è del 43%.
Nel novembre 2012, invece, solo il 27% degli aventi diritto aveva votato sulla legge sulle epizoozie mentre nel 1972 i due decreti federali concernenti la protezione della moneta nazionale e la stabilizzazione del mercato dell'edilizia avevano attratto alle urne appena il 26,7% degli elettori, record negativo di partecipazione.
All'altro estremo il primato è stato realizzato il 6 dicembre 1992 con la votazione sullo Spazio economico europeo: il 78,3% degli aventi diritto aveva espresso la propria opinione.