Gli organizzatori dovranno però ricevere l'ok dai cantoni e disporre di severe misure di protezione.
Il Governo: «Un prudente allentamento che tiene conto delle esigenze della popolazione e degli interessi economici». Introdotto anche l'obbligo di mascherine sugli aerei.
BERNA - Dopo aver temporeggiato alcune settimane, il Consiglio federale ha deciso: dal 1° ottobre saranno di nuovo autorizzate le manifestazioni con oltre 1000 persone. Gli eventi dovranno però adottare severe misure di protezione ed essere approvati dai Cantoni in funzione dell’andamento delle nuove infezioni sul loro territorio e delle risorse a disposizione per il tracciamento dei contatti.
«Assumiamoci le nostre responsabilità» - Con questo prudente allentamento il Consiglio federale intende evitare un peggioramento della situazione epidemiologica tenendo conto delle esigenze della popolazione e degli interessi economici delle società sportive e degli organizzatori di manifestazioni culturali», sottolinea il Governo. «Negli ultimi mesi abbiamo raggiunto molto. Continuiamo così, assumendoci le nostre responsabilità», ha sottolineato durante la conferenza stampa di presentazione delle misure la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga.
«Autorizzare tutto non è pensabile» - Alain Berset ha invece parlato dell'incertezza che regna ormai dall'inizio dell'emergenza e che ha contraddistinto anche la decisione sui grandi eventi. «Autorizzare tutto non è pensabile al momento, anche perché non tutti gli eventi sono comparabili: una partita di calcio non è paragonabile a una fiera, ad esempio». Per questo bisognerà trovare «un cammino» a volte comune e a volte differenziato per le grandi manifestazioni. In modo che queste non abbiano un impatto negativo sulla situazione epidemiologica nel nostro Paese.
Collaborazione su più livelli - Il Dipartimento federale dell’interno (DFI) è incaricato di elaborare entro il 2 settembre, insieme ai dipartimenti competenti e ai Cantoni, criteri uniformi per l’autorizzazione di grandi manifestazioni applicabili a tutti i settori, quali lo sport, la cultura e la religione, e definire in questo modo linee guida che si aggiungeranno alle misure di base già vigenti quali il distanziamento sociale e l’igiene.
Per farlo può basarsi anche sulle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e della Science Task Force. Le manifestazioni dovranno essere autorizzate dal Cantone competente. I Cantoni potranno negare l’autorizzazione se la situazione epidemiologica sul loro territorio e le risorse a disposizione per il tracciamento dei contatti non ne permettono lo svolgimento.
Divieto prolungato di un mese - Le manifestazioni con più di 1000 persone sono vietate in Svizzera dal 28 febbraio 2020. Questo divieto è uno dei provvedimenti che hanno maggiormente permesso di ridurre il numero dei contagi da coronavirus e vige fino al 31 agosto 2020. Ora viene prolungato di un mese fino alla fine di settembre. Ai Cantoni è così accordato il tempo necessario per definire le modalità di autorizzazione e, se necessario, aumentare le loro risorse per garantire il tracciamento dei contagi.
Compromesso - In questo modo il Consiglio federale intende evitare un ulteriore peggioramento della situazione epidemiologica e tenere conto delle esigenze della popolazione per quanto concerne, ad esempio, un’offerta variegata di eventi culturali e sportivi, come pure degli interessi economici. Non tutte le grandi manifestazioni presentano lo stesso rischio di contagio. In determinati eventi può, ad esempio, essere mantenuta in ampia misura la distanza minima.
Obbligo della mascherina sugli aerei - Il Consiglio federale ha inoltre deciso che dal 15 agosto 2020 sarà obbligatorio portare la mascherina sugli aerei. Già dal 6 luglio 2020 vige l’obbligo della mascherina sui mezzi pubblici. Il provvedimento interesserà tutti i voli di linea e i voli charter in partenza o in arrivo in Svizzera, indipendentemente della compagnia aerea che li effettua.
Esenzione dall’obbligo di quarantena per i diplomatici - I diplomatici stranieri sono esentati dall’obbligo di quarantena all’arrivo in Svizzera se la loro presenza è necessaria per il buon funzionamento dell’ambasciata. In futuro anche i diplomatici svizzeri beneficeranno della stessa esenzione per svolgere attività di servizio indispensabili.
Spese uniche per la gestione della pandemia - Nel 2020, la gestione della pandemia di COVID-19 ha comportato spese supplementari per l’Ufficio federale della sanità pubblica, ad esempio, per le campagne, la gestione della hotline o lo sviluppo dell’app SwissCovid. Il Consiglio federale chiede pertanto un credito aggiuntivo di 31,6 milioni per la gestione della pandemia di COVID-19.