Lo chiede un'iniziativa parlamentare presentata a Berna da Piero Marchesi
BERNA - Il Consiglio islamico della Svizzera (CCIS) e l'Associazione degli studiosi musulmani (ASM) non sono nomi famosi come Al Qaeda o Isis. Ma andrebbero ugualmente proibiti in Svizzera, perché celano organizzazioni di supporto al terrorismo internazionale.
Ne è convinto in deputato ticinese Piero Marchesi (UDC) che oggi ha presentato un'iniziativa parlamentare interpartitica, sottoscritta da altri 20 consiglieri nazionali, compresa la delegazione ticinese al completo (eccetto Gysin).
L'iniziativa prende le mosse dalla condanna da parte del Tribunale penale di Bellinzona di Nicolas Blancho, presidente del CCIS e segretario dell'ASM che - ricorda Marchesi - è stato descritto dalla stampa come il «Bin Laden di Bienne». Anche il segretario del CCIS, Ali bin Abdullah al-Suwaidi, è sulla lista nera: il Tesoro degli Stati Uniti lo ha inserito nell'elenco delle personalità che finanziano il terrorismo internazionale, per i suoi legami con il Qatar. Così anche il presidente dell'ASM Abdulmohsen al-Mutairi.
«Questi fatti e indagini internazionali dimostrano che il CCIS e l'ASM sono per la Svizzera un pericolo per la sicurezza pubblica» conclude Marchesi. «Per questo motivi si ritiene debbano essere inseriti nella lista delle organizzazioni vietate».