I delegati si sono riuniti oggi in Congresso a Granges-Paccots in vista delle votazioni del prossimo 18 giugno
GRANGES-PACCOTS - Il PS svizzero raccomanda di approvare la nuova legge sul clima, ma è contrario alla messa in atto dell'imposizione speciale delle grandi imprese voluta dall'OCSE: queste le raccomandazioni di voto uscite dal Congresso di Granges-Paccots (FR) in vista del 18 giugno.
Pur dicendosi in linea di principio favorevoli a un'imposizione minima del 15% per le multinazionali con un fatturato di oltre 750 milioni di franchi, i delegati socialisti respingono la prevista ridistribuzione, giudicata «antisociale», del gettito aggiuntivo che è stimato tra 1 e 2,5 miliardi di franchi.
Ripartizione «antisociale»
Invece di dare il 75% ai Cantoni e il 25% alla Confederazione, il PS avrebbe voluto una ripartizione in parti uguali. Con la distribuzione voluta dalla destra, il denaro sarà «mal ridistribuito» alla popolazione, le disuguaglianze tra i cantoni «aumenteranno» e la concorrenza fiscale sarà «incentivata», hanno detto i delegati che hanno preso la parola.
La direzione del partito avrebbe voluto lasciare libertà di voto, ma i delegati hanno preferito raccomandare il «no».
Legge sul clima approvata all'unanimità
All'unanimità i delegati socialisti hanno invece deciso di raccomandare il «sì» alla nuova legge sulla protezione del clima, ossia il controprogetto indiretto all'Iniziativa sui ghiacciai, contro la quale l'UDC ha lanciato il referendum. La legge prevede di raggiungere entro il 2050 l'obiettivo dell'azzeramento delle emissioni nette di CO2.
Roger Nordmann, capogruppo socialista alle Camere federali, ha parlato di «un progetto semplice, efficace e senza imposte», che comprende un programma di diversi miliardi di franchi per la sostituzione degli impianti di riscaldamento inquinanti. «Dobbiamo vincere questa votazione per rimettere in moto la nostra politica climatica», ha insistito.