Il consigliere agli Stati zurighese si è detto disponibile alla successione, ma solo se il Gruppo alle Camere federali lo nominerà.
BERNA - Daniel Jositsch è ufficialmente il primo candidato alla successione di Alain Berset in Consiglio federale. Il consigliere agli Stati zurighese, ricordiamo, aveva già provato a entrare nella stanza dei bottoni lo scorso anno.
Ma il posto lasciato libero da Simonetta Sommaruga, per il quale il PS aveva previsto un ticket tutto al femminile, fu preso da Elisabeth Baume-Schneider. Una scelta, quella della direzione socialista, che aveva fatto imbufalire proprio lo stesso Jositsch che la definì «discriminatoria». E per cui oggi si è scusato. «Ha ammesso di aver commesso un errore», ha precisato il co-presidente del PS di Zurigo Andreas Daurù.
Girato (quella) pagina che aveva fatto molto discutere, oggi il senatore ha deciso di riprovarci, annunciando - in una conferenza stampa da Zurigo - la sua disponibilità a prendere il posto di Alain Berset in Consiglio federale, ma «solo se il mio gruppo alle Camere federali mi nominerà».
«Ho la volontà e il desiderio di collaborare all'interno di questa funzione esecutiva», ha sottolineato il senatore, ricordando la sua «ampia esperienza professionale e la lunga esperienza politica». Professore di diritto penale all'Università di Zurigo, 58 anni, Jositsch è membro del Consiglio degli Stati da otto anni. In precedenza è stato in Consiglio nazionale per altri otto.
Daniel Jositsch, che è pure presidente dell'Associazione svizzera degli impiegati di commercio, ha detto di avere «grande rispetto per l'impegnativa posizione» di consigliere federale, dichiarando di essere rimasto «colpito» e «sorpreso» il giorno in cui Berset aveva annunciato le proprie dimissioni.
La sezione zurighese del PS ha da subito appoggiato la candidatura di Jositsch. La copresidente Priska Seiler Graf ha infatti affermato che Jositsch ha l'esperienza e le qualità per diventare consigliere federale. «A Berna è molto ascoltato ed è in grado di contribuire alla ricerca di compromessi».