Ha incaricato il DEFR di preparare un progetto in tal senso che sarà posto in consultazione l'estate prossima.
BERNA - Il Consiglio federale vuole prendere delle misure mirate e a breve termine per contenere i costi di locazione. Il Dipartimento federale dell'economia (DEFR), incaricato dal Consiglio federale, dovrà inoltre commissionare uno studio scientifico per verificare se l'attuale modello di adeguamento degli affitti è ancora al passo con i tempi, indica una nota governativa odierna.
L'esecutivo intende agire in svariati punti: in particolare intende ridurre il tasso destinato alla compensazione del rincaro sul capitale proprio dall'attuale 40% al 28%, valore secondo il modello d'affitto.
Il Consiglio federale vuole inoltre obbligare i proprietari di immobili a dimostrare la reale entità degli aumenti di costo anziché trasferirli agli inquilini a titolo generale.
Il Governo intende pure aggiungere, nel modulo per la notifica della pigione iniziale, il tasso ipotecario di riferimento precedente e quello nuovo, e indicare l'inflazione.
Infine, l'esecutivo vuole precisare, nel suddetto modulo, che in caso di contestazione degli aumenti d'affitto è lecito addurre anche criteri di costo assoluti quali un rendimento eccessivo o i prezzi d'affitto usuali in un determinato quartiere o località.
In Svizzera sono diversi i fattori che spingono i costi d'affitto al rialzo. Sulla scia dei tassi ipotecari, quello di riferimento svolge un ruolo importante per i rapporti di locazione esistenti, precisa ancora il Governo.
Da quando è stato introdotto, 15 anni fa, ha seguito un andamento al ribasso per diverso tempo. Ora, tuttavia, dopo un primo aumento lo scorso 1° giugno 2023, se ne prevedono altri. Insieme a ulteriori fattori di costo, tra cui il tasso d'inflazione generale, questo potrebbe far lievitare gli affitti di circa il 15% in un periodo di tempo relativamente breve.