Lo ha stabilito il Consiglio nazionale. Ora il dossier passa agli Stati.
BERNA - A causa della situazione tesa delle finanze federali, anche il settore dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione - cruciale per la prosperità del Paese - dovrà tirare la cinghia per il periodo 2025-2028, "accontentandosi" di investimenti di poco superiori a 29,3 miliardi di franchi. Fra l'altro gli studenti stranieri dei Politecnici federali saranno chiamati alla cassa mediante un aumento delle tasse di iscrizione, che dovrebbero triplicare rispetto agli Svizzeri, passando da circa 1500 franchi l'anno a 4500. Il dossier va agli Stati.
È quanto stabilito oggi dal Consiglio nazionale che, quale prima camera, ha affrontato il progetto governativo approvandolo per 135 voti a 56 (UDC), seguendo le raccomandazioni della sua commissione preparatoria che chiedeva un incremento dei mezzi dell'1,7%, di poco superiore all'1,6% proposto dal Consiglio federale (pari a un taglio di 500 milioni a 29,2 miliardi, rispetto ai progetti originari del governo, ma tuttavia superiore di 1,3 miliardi rispetto al periodo 2021-2024), ma nettamente inferiore a una progressione del 2-2,5% difesa in aula dal campo rosso-verde onde tener conto dell'inflazione e delle richieste del mondo accademico, specie i Politecnici di Zurigo e Losanna.
Questi atenei, che figurano fra i migliori del pianeta si è sentito a più riprese durante i dibattiti, devono fare i conti con un sensibile incremento degli studenti e temono, a causa della progressione dei finanziamenti inferiore a quanto auspicato, conseguenze negative sulla qualità dell'insegnamento e della ricerca.
«Materia grigia» - Un grido d'allarme che è stato in parte accolto dal plenum (specie per i Politecnici) che ha insistito molto sull'importanza della formazione per il benessere del Paese. La Svizzera, è stato ricordato in aula, non possiede petrolio o altre materie prime, tranne quella "grigia". Una buona formazione, a livello professionale o accademico, significa maggiori chance di trovare un impiego in un mercato del lavoro altamente competitivo e minori possibilità di finire in disoccupazione.
Tuttavia, mentre il campo rosso-verde si è battuto per innalzare ulteriormente i mezzi finanziari, il centro-destra ha preferito limitare le spese alla luce delle difficoltà delle finanze federali, seguendo la via del compromesso tracciata dalla commissione. Le richieste dell'UDC di discostarsi da questo esercizio di equilibrismo proponendo maggiori tagli sono state respinte.
Più mezzi ai politecnici, tasse triplicate - Per quanto attiene ai Politecnici, a quest'ultimi sono stati allocati 100 milioni di franchi in più di quanto previsto dall'esecutivo per una somma globale di 11,2 miliardi, soprattutto per consentire a questi istituti di progredire negli studi sull'intelligenza artificiale. I tentativi dell'UDC e della sinistra di ritoccare verso il basso o l'alto questa cifra sono stati facilmente rintuzzati dalla maggioranza (Verdi liberali, Centro, PLR).
Come detto, a ciò si dovrebbero aggiungere i proventi generati dall'aumento delle tasse d'iscrizione per gli studenti stranieri. Stando al plenum, anche con un simile incremento questi emolumenti sono inferiori a quelli chiesti da altri atenei esteri (specie le università anglosassoni, notoriamente carissime, con tasse che superano abbondantemente i 50 mila franchi l'anno). Inoltre, in un frangente finanziariamente difficile, si tratta di chiedere un gesto agli studenti esteri per poter godere di una formazione di alto livello.
Durante il dibattito, i Verdi si sono espressi contro la proposta della commissione, sostenendo che un aumento delle tasse rischia di dirottare gli studenti più brillanti verso atenei di altri Paesi. Secondo Fabien Fivaz (NE), con questa decisione rischiamo insomma un autogol inutile, soprattutto se consideriamo le entrate generate che potrebbero raggiungere i 25 milioni di franchi nel 2029 secondo proiezioni poco attendibili, una somma risibile se paragonata ai miliardi in gioco. L'UDC aveva proposto addirittura di quintuplicare le tasse di iscrizione, venendo però sconfessata al voto.
Borse di studio, meno soldi per stranieri - Circa i crediti per la cooperazione internazionale in materia di educazione e per le borse di studio a studenti e artisti stranieri negli anni 2025-2028, il plenum ha deciso una diminuzione di 4 milioni - da 39 a 35 milioni - rispetto al limite di spesa previsto dal Consiglio federale.
Data la situazione tesa in cui versano le finanze federali intende limitare le borse di studio a beneficio degli studenti stranieri.
Le altre decisioni - Sempre nel corso della discussione, il plenum ha concesso maggiori mezzi alla formazione professionale, alle scuole universitarie cantonali e alle istituzioni che promuovono la ricerca per una somma globale di 152 milioni.
In particolare, è stato accresciuto di 1,5 milioni il limite di spesa per la formazione continua. L'obiettivo è renderla accessibile al maggior numero possibile di persone in Svizzera e contrastare così la carenza di manodopera qualificata.
Allo scopo di promuovere la Svizzera quale polo di innovazione, il plenum ha poi deliberato 9 milioni supplementari (a 12,8 milioni) per il parco svizzero dell'innovazione "Switzerland Innovation".
Per sostenere le strutture di ricerca di importanza nazionale che svolgono compiti che non possono essere supportati dalle scuole universitarie esistenti e da altre istituzioni del settore dell'istruzione superiore, sono stati stanziati ulteriori 4,5 milioni (a 432,4 milioni). Nel periodo 2021-2024, 34 istituti di ricerca sono stati sostenuti conformemente alla legge federale sulla promozione della ricerca e dell'innovazione e la commissione vorrebbe continuare a garantire questo sostegno.