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CAMERE FEDERALIEducazione e ricerca, sbrogliata la matassa

26.09.24 - 09:54
Il Consiglio nazionale e gli Stati hanno accettato le proposte della Conferenza di conciliazione.
Depositphotos (Bareta)
Fonte ats
Educazione e ricerca, sbrogliata la matassa
Il Consiglio nazionale e gli Stati hanno accettato le proposte della Conferenza di conciliazione.

BERNA - Il messaggio riguardante il finanziamento dell'educazione, la ricerca e l'innovazione (ERI) nel periodo 2025-28 è giunto al termine del suo iter parlamentare. Sia il Consiglio nazionale che quello degli Stati hanno infatti accettato le proposte della Conferenza di conciliazione sugli ultimi punti in cui mancava l'accordo fra le Camere.

Le più importanti divergenze erano comunque già state appianate negli scorsi giorni. Ad esempio, i Politecnici federali di Zurigo e Losanna riceveranno 50 milioni in più (a 11,166 miliardi di franchi) rispetto al progetto del governo, un compromesso avanzato dai "senatori" e accolto dal Nazionale, che originariamente ne chiedeva 100. Oltre a ciò, è stato stabilito di triplicare la tasse di iscrizione per gli studenti stranieri.

Per quanto attiene ai contributi di base destinati alle università cantonali, invece, sono stati concessi 32 milioni supplementari a 3,028 miliardi. In totale, i mezzi messi a disposizione ammontano a poco più di 29 miliardi, vale a dire un aumento di circa 1,3 miliardi nel confronto con il quadriennio precedente.

Oggi rimanevano solo alcuni dettagli da limare. Seguendo la Conferenza di conciliazione, il Nazionale e gli Stati hanno approvato di fissare a 75,7 milioni - la somma stabilita dall'esecutivo e 1,5 milioni in meno di quanto aveva deciso in un primo momento la Camera del popolo - il limite di spesa per il finanziamento dei contributi alle organizzazioni della formazione continua e ai cantoni.

Dal canto suo, il limite per attività di promozione della ricerca come quelle del Fondo nazionale svizzero o delle Accademie svizzere delle scienze è stato fissato a 5180,6 milioni, ovvero una via di mezzo fra le Camere e 13,4 milioni in più della proposta governativa originale.

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