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SVIZZERA

«Ci vogliono più controlli ai confini»

La mozione proposta dalla CIP-S intende lottare contro la migrazione irregolare e ridurre la criminalità transfrontaliera.
Depositphotos (PierreOlivier)
Fonte ats
«Ci vogliono più controlli ai confini»
La mozione proposta dalla CIP-S intende lottare contro la migrazione irregolare e ridurre la criminalità transfrontaliera.

BERNA - Occorre intensificare i controlli ai confini della Svizzera e rafforzare le misure volte a respingere sistematicamente le persone senza un permesso di dimora valido e che non presentano domanda d'asilo. È quanto chiede la Commissione delle istituzioni politiche degli Stati (CIP-S), che - con 10 voti a favore e 1 astensione - ha presentato una mozione in tal senso.

L'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) effettua già oggi controlli doganali di merci e persone alla frontiera. Tali ispezioni costituiscono un filtro di sicurezza per la Svizzera e rafforzano il senso di sicurezza oggettivo e soggettivo della popolazione, indicano i servizi del Parlamento in una nota odierna.

Gli obiettivi perseguiti della mozione sono la lotta contro la migrazione irregolare, il mantenimento della sicurezza interna e la riduzione della criminalità transfrontaliera. Secondo la CIP-S, misure di questo tipo sono fattibili. La Commissione ritiene invece che l'introduzione di controlli "sistematici" o "esaustivi" sia impensabile, sia per ragioni finanziarie e pratiche (in Svizzera si contano più di 400 valichi di frontiera), sia per quanto riguarda il rispetto del Codice frontiere di Schengen.

Con 6 voti contro 5, la Commissione propone quindi di respingere la mozione presentata dal consigliere agli Stati Marco Chiesa (UDC/TI) e intitolata "Protezione delle frontiere nazionali svizzere". Anche il Governo si era già espresso in tal senso. Secondo l'esecutivo, pur concordando con il "senatore" ticinese sulla necessità di contrastare la migrazione secondaria illegale, la soluzione risiede tuttavia nella collaborazione internazionale e non nei controlli ai confini.

La Svizzera sostiene dunque iniziative comuni a livello europeo in materia di politica migratoria e ha elaborato con la Germania, l'Austria e la Francia piani d'azione per prevenire la migrazione secondaria.

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